Il mio scrigno

Post N° 154


25 NOVEMBREGIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNENON ESISTE CHIPICCHIA PER AMORE
"La violenza domestica è una delle principali cause di morte per le donne prima degli incidenti stradali, del cancro e della guerra ".Questa statistica è riportata da tutti i quotidiani, le riviste, gli articoli che parlano di violenza ai danni delle donne. E purtroppo la cronaca ci consegna quasi quotidianamente storie che lo confermano.Io stessa che ci sono passata, faccio ancora fatica a crederlo. Eppure, da allora, ne ho viste così tante!Se si ferma un attimo l'attenzione al significato, ci si sgomenta da quanto è terribile. Con tutte le guerre e gli incidenti che ci sono nel mondo, con tutte le malate di cancro (che sono ancora tantissime, nonostante la maggior prevenzione anche solo di una generazione fa), morire per mano di un familiare o di un conoscente è ancora uno dei pericoli maggiori, per una donna.
Le raccomandazioni delle mamme (guarda sempre prima di attraversare! non prendere mai caramelle e non dare confidenza agli sconosciuti!) sembrano, anzi sono, paurosamente superate. Prima di queste si dovrebbe insegnare alle nostre figlie, nipoti, sorelle, cugine... "stai sempre attenta ai segnali di chi vive in casa con te, che potrebbero rivelarti un potenziale aggressore, persecutore, assassino".Se si ferma un attimo l'attenzione al significato, ci si sgomenta da quanto è terribile. Se questa è la statitistica per le morti, non si riesce nemmeno ad immaginare quanto sia alto il numero di quelle "fortunate" come me che sopravvivono, dopo essere state picchiate e minacciate, spesso stuprate, aver subito tipi diversi di violenza fisica e psicologica dai propri compagni, padri, fratelli, parenti... E che non riescono, per tanti motivi diversi, ad uscire da una spirale di violenza che le inchioda, le terrorizza, le paralizza. Oppure che, come me, pagano un prezzo molto alto, ovviamente ingiusto, per "liberarsi".E davvero, da fuori, è difficile, quasi impossibile, capire davvero come possa succedere. Tu stessa, fino al giorno prima, pensi davvero, anzi sei sinceramente convinta che a te non potrebbe mai capitare. Che sapresti cosa fare, come reagire, che non potrebbe mai capitarti perchè lui ti ama, e tu sei troppo emancipata libera intelligente da cacciarti in quella situazione.
E non è solo una questione culturale, sociale, religiosa, come in molti, sbagliando, pensano. Purtroppo anzi moltissime delle violenze nei confronti delle donne vengono perpetrate da distintissimi uomini, con una cultura ed un reddito medio-superiore, che fuori di casa, agli occhi del mondo, sono uomini di successo. Ma che dentro le mura domestiche si sentono in diritto di alzare la voce e le mani, fare pressione psicologica, spesso economica, costringendo la donna in una zona d'ombra di minacce, ritorsioni, violenze e vendette. E dalla quale non è possibile uscire solo con le proprie forze, se non si è aiutate. E anche in questo caso, spesso le donne non riescono lo stesso ad essere tutelate e protette a sufficienza, o perchè non credute, o perchè (purtroppo) la legge non consente misure restrittive valide se non in casi estremi, quando ormai è troppo tardi. La cronaca è piena di donne uccise dai propri compagni, dopo che erano già state presentate denunce, dopo che magari a lui era stato imposto (si, ma a parole!) di non aver contatti, di non avvicinarla. E questo solo per aver cercato di sottrarsi al loro controllo. Che è una cosa che questo tipo di uomini non riesce proprio a sopportare.La cosa che a me ha creato più sgomento è scoprire che spesso ci sono dei segnali, ma che solo dopo appaiono davvero chiari segnali di quello che potrà succedere, di quella che è la vera indole di quell'uomo. Prima no, non è davvero possibile capirlo se non dopo che si è manifestata la violenza. Quante volte abbiamo condiviso giornate in cui lui è di cattivo umore e non tiene in considerazione quello che facciamo o diciamo? In cui non è contento di niente? In cui ci siamo anche sentite magari un po' gratificate perchè si è dimostrato geloso? Quante volte è lui che si occupa di tutto, non lasciando che noi "ci preoccupiamo"? Quante volte si diradano (per non dire tagliano del tutto) i contatti con i nostri familiari o amici perchè lui preferisce stare solo con noi? Il più delle volte, per fortuna, è solo una giornata storta, è davvero premuroso nei nostri confronti, ci tiene davvero a noi e si preoccupa un po' se qualcuno si interessa troppo a noi, realmente è solo un po' orso e preferisce stare con noi invece che frequentare familiari ed amici. Ma se invece si scatena un episodio di violenza, ci si accorge che tutti questi comportamenti potevano essere segnali di pericolo. Che la gelosia era solo possesso, che il malumore era solo verso di noi, perchè ci considera e tratta come una stupida che non capisce niente, che occuparsi delle cose è solo per avere il totale controllo della nostra vita, che tentare piano piano di isolarci dagli altri è solo per toglierci supporto e aiuto dall'esterno.Ed è così difficile accettare e superare il fatto che ci siamo sbagliate nel valutare, che non ci siamo accorte del pericolo, non ci rendiamo conto di come sia stato possibile arrivare a quel punto. Non è colpa nostra, questo lo capiamo. Ma una violenza fisica o psicologica da parte del nostro partner (che lo è spesso da anni) devastano completamente le nostre certezze, le nostre sicurezze, la fiducia che abbiamo nel mondo e negli uomini, ma soprattutto in noi stesse. E questa è una ferita che ci mette molto più tempo a guarire rispetto ad un livido o ad un osso rotto. E purtroppo per quanto tu sia una donna forte, autonoma, con tante risorse e tanto supporto dagli amici e dai familiari, ci vuole tempo.
La testimonianza di una donna ...presa dal web...da leggere bene,su cui riflettere..