Stelle Polari

Ghost iceberg


 
"Eppure c'è qualcosa di inquietante in questo cielo stellato". Il comandante stava fumando, ma si voltò ad esaminare la donna vestita di rosso che aveva appena cercato di attaccare bottone. La solita femmina in cerca di avventura, pensò, tutte attratte dalla divisa bianca e dai suoi gradi. Ormai ne aveva abbastanza di questi approcci. Eppure... La notte era così bella e lui aveva appena pensato la stessa cosa. "Dicono che in questo tratto di oceano è possibile incrociare degli iceberg invisibìli ai radar e all'altra strumentazione, non è vero? Come li chiamano... ah sì, "ghost icebergs". Ancora! Ancora quella vecchia storia. Ancora quella donna stupenda ma insistente.  Aspirò un'ultima boccata di fumo e con uno scatto nervoso dell'indice scaraventò il mozzicone fuori bordo. "Non esistono icebergs invisibili, signora, e poi con questo caldo, se anche ce ne fossero, si scioglierebbero inesorabilmente".  La donna insistette " Però dicono che alcuni di questi iceberg hanno un cuore di ghiaccio talmente duro che nemmeno all'Equatore...." "E' una leggenda, signora, una delle tante leggende del mare, raccontata da gente che non ha niente di meglio da fare se non spaventare i passeggeri. Come se ce ne fosse bisogno, di questi tempi. Buonanotte!" Lo seguì con lo sguardo mentre scendeva sottocoperta. "Un iceberg al tuo confronto è rovente, caro comandante" e lentamente si avviò verso la sua cabina, lanciando ancora uno sguardo a quel cielo trasparente. L 'impatto avvenne alle 4.38 senza alcun preavviso. Nessuno si accorse di quella massa gelida che aveva aperto uno squarcio sotto la fiancata destra. Il mare calmo, la visibilità perfetta e la perizia dell'equipaggio contribuirono ad agevolare le operazioni di salvataggio e in pochi minuti dall'allarme tutti i passeggeri erano al sicuro nelle scialuppe. Il comandante recuperò il giornale di bordo e gli altri documenti, raccolse in una sacca i propri effetti personali e abbandonò per ultimo la nave che già iniziava ad inclinarsi. Seduto a poppa delle scialuppa guardava verso  oriente, dove già le prime luci dell'alba illuminavano l'orizzonte. Avvertì dietro di sé un fremito rosso e un tintinnio. "Forse non è proprio l'occasione giusta per  brindare" sussurrò la donna che reggeva in mano due calici  di cristallo e una bottiglia scampati chissà come a quello strano naufragio  "però questo champagne è di buona qualità e, pensi un po' che fortuna, abbiamo anche il ghiaccio."