Incredibile quanta tristezza io abbia lasciato tra queste pagine.Tutta la mia rabbia, l'angoscia dei mesi precedente è rimasta qui, chiusa o custodita, in un posto troppo MiO per essere dimenticato.Io non so se è mai capitato anche a voi, ma ad un certo punto, ho avuto un blocco talmente grande che tutte le parole, che prima gettavo qui, mi sono rimaste dentro, diventando un grande silenzio.E non sai spiegarti perchè.Poi un giorno succede che sei al supermercato e di sottofondo senti quella vecchia canzone, che ha segnato il tuo inizio qui, e ti viene voglia di provare a buttar via (di nuovo) almeno due parole, pescate dai fiumi di dubbi e speranze che hai dentro.Magari non ci riesci o magari dirai una marea di cavolate, ma ci provi comunque.Così eccomi qui. A provarci, di nuovo.E' un periodo strano questo, delicato e fragile.La dura realtà dell'ospedale e del mio lavoro accompagna ogni mia giornata, come sempre.Ogni giorno è una storia nuova, ogni giorno devi tirar fuori dal cilindro un sorriso in più e mai come adesso i pregiudizi e le paure devono star lontane da me.Mi spaventa a volte quello che ho scelto.Mi spaventa l'idea che un giorno non riuscirò più a sopportare giorni come questo. Non riuscirò più a reggere gli sguardi carichi di speranza che a volte non puoi, non devi, ricambiare.E una volta piegata e posata la tua divisa, tornare al via vai della tua vita.Ecco. Scrivere più di due parole mi fa scadere della tristezza e nella malinconia.E mi blocco. Però è sempre un piccolo passo (guardare il lato positivo).Notte mondo.
Ore 23:54
Incredibile quanta tristezza io abbia lasciato tra queste pagine.Tutta la mia rabbia, l'angoscia dei mesi precedente è rimasta qui, chiusa o custodita, in un posto troppo MiO per essere dimenticato.Io non so se è mai capitato anche a voi, ma ad un certo punto, ho avuto un blocco talmente grande che tutte le parole, che prima gettavo qui, mi sono rimaste dentro, diventando un grande silenzio.E non sai spiegarti perchè.Poi un giorno succede che sei al supermercato e di sottofondo senti quella vecchia canzone, che ha segnato il tuo inizio qui, e ti viene voglia di provare a buttar via (di nuovo) almeno due parole, pescate dai fiumi di dubbi e speranze che hai dentro.Magari non ci riesci o magari dirai una marea di cavolate, ma ci provi comunque.Così eccomi qui. A provarci, di nuovo.E' un periodo strano questo, delicato e fragile.La dura realtà dell'ospedale e del mio lavoro accompagna ogni mia giornata, come sempre.Ogni giorno è una storia nuova, ogni giorno devi tirar fuori dal cilindro un sorriso in più e mai come adesso i pregiudizi e le paure devono star lontane da me.Mi spaventa a volte quello che ho scelto.Mi spaventa l'idea che un giorno non riuscirò più a sopportare giorni come questo. Non riuscirò più a reggere gli sguardi carichi di speranza che a volte non puoi, non devi, ricambiare.E una volta piegata e posata la tua divisa, tornare al via vai della tua vita.Ecco. Scrivere più di due parole mi fa scadere della tristezza e nella malinconia.E mi blocco. Però è sempre un piccolo passo (guardare il lato positivo).Notte mondo.