libere parole

Paradisi


(questo raccontino divertente nasce da una barzelletta, che neppure ricordo bene... una barzelletta sui vari paradisi possibili.Perché sincretista? Perché come disse Gandhi, tutte le religioni contengono delle verità, tutte le religioni contengono degli errori):-)E io in che paradiso andrò? Ci sarà un paradiso dei sincretisti? Sicuramente, ma quanti sincretismi ci sono... ci sarà un paradiso per ogni sincretista.... io avrò il mio paradiso.  Il mio paradiso dei sincretisti sarà su una scaglia di roccia, alta protesa, o su un alto crinale, dove soffia il vento, in inverno, dove cade la neve e mi blocca lì per mesi. Potrò anche andare in tutti gli altri paradisi, in quello dei cristiani ci arriverò volando, oppure volerò sopra di loro in forma d'aquila, e non mi riconosceranno. Andrò comunque in tutti gli altri paradisi, anche in quelli personali dei sincretisti unici. Qualcuno di questi, mica scemo, avrà scelto per sé un paradisino in un posto tipo valle dell'Eden. Vivrà tiepide notti, sarà svegliato da un sole equatoriale, o sub-tropicale, col primo caldo e il primo fresco della verzura, della foresta, allungherà la mano per cogliere il primo frutto della giornata, da un ramo che durante la notte si sarà abbassato. Andrò a trovare tutti i miei amici sincretisti, potrò anche fermarmi da loro, per tutto il tempo che vorrò. Dopo andrò nel paradiso dei Celti, che mi sono simpatici, e berrò con loro sidro e cervogia tiepida. Lì ci saranno le capanne di tronchi nei boschi, col fuoco acceso al centro. Fuori, ci si esercita al tiro con l'arco, e io avrò anche un arco mio, e avrò ancora la voglia di giocare che avevo da bambino. Forse non scriverò, perché avrò la mia vera voce, e potrò cantare. E, cantando, inventerò poemi, ma me li ricorderò e, se li dimenticherò, sarà per crearne di nuovi, più belli.Forse avrò anche qualche residenza qua e là, ma, meglio, case comuni, locande senza gestori, rifugi aperti, dove si potrà dormire, e riposare. Dove si incontrano altri viandanti, all'esplorazione dei paradisi.Forse in estate andrò sul mare, a stonarmi col calore del sole e il suono della risacca. Ci sarà con me Virginia, che sarà sempre contenta e avrà sempre quel faccino carino di quando è contenta, e, se io sarò triste, non glielo dirò, perché mi basterà guardarla per consolarmi. E io farò lo stesso con lei. E sentieri fra immense foreste, dove dopo una svolta vedi un'enorme cascata, e, sotto, laghetti di acqua pura fra le rocce e il verde, con la spiaggetta di rena, che fa un po' di solletico ai piedi. Lì potrai incontrare qualcuno, con cui parlare, se hai voglia, oppure incontrare la solitudine.Scaldarti al primo sole di maggio, sdraiato su una riva di sassetti piccoli e rotondi, davanti all'acqua pura. Sentirò, di quando in quando, il verso di un animale, sentirò la voce di compagno orso, che sarà anche lui lì, e mi guarderà, come se capisse che deve capire qualcosa, ma non la capisce, ma nemmeno gli importa. E ci sarà anche un paradiso uguale al Greppolo, col Fosso della Setola, dove ho visto il cinghiale, e la cinghiala seguita dai cinghialini, dall'altra parte della forra. E le gole che scendono verticali, greppi perennemente verdi di lecci. Giù, ci sarà ancora Rotaprona, e ci saranno ancora i bresciani, con Mario e Mauro e Malène e la Birgitte. Faremo il bagno al Fersinone, e sempre alle Buche, a tuffarsi.Ci sarà sempre il maggiolone di Mauro, lì dove saltò il cambio, ma col tempo si deteriorerà, finché un giorno ci stancheremo e porteremo via i rottami con la gerla, perché nel frattempo saranno rimasti solo pochi pezzi. Forse il mio paradiso sarà quello, il Greppolo, vocabolo Cerro della Croce, Greppolischieto 36, comune di Piegaro, perché mi piaceva, tornando dalla spesa fatta alla Fontana, passare la curva di Bengodiland, dopo la casa di Paolo, e vedere che si apriva tutta la valle del Fersinone, fino a Pornello, e, perduto su un promontorio perso nel verde, una balza più bassa ma ancora balza, il Greppolo, si intravedeva, minuscolo e lontano, nel verde dei pini e delle cerque, il colore del mattone e dei coppi.Ma vorrei anche andare a trovare Saleh, e lui di sicuro è nel paradiso degli islamici. Allora andrò da lui, e non ci sarà bisogno di parlare, lui mi vedrà e farà quel suo grande sorriso, e io correrò da lui, e sarò tornato bambino, per salutarlo, e gli correrò intorno e lui mi afferrerà con le sue braccia forti e mi solleverà, e mi metterà sulle sue spalle, e poi mi porterà sulla spiaggia, dove dei pescatori tirano una barca sulla riva, e altri tirano le reti. E dopo tornerò grande, e allora lui vedrà quanto grande sono diventato, e sarà fiero di me, ma non lo dirà, e non mi guarderà, perché insieme guarderemo il mare.Poi, la sera, andremo a casa sua nel suo villaggio, e sentiremo la musica araba, e io, col tempo, imparerò l'arabo, e ci sarà anche Habib, e li ci sarà, chissà come, ci sarà anche la Nicoletta. E io adesso sto piangendo, e sono in ufficio, e la prima lacrima è caduta, e ne stanno cadendo delle altre, e ho le guance rigate, e mi hanno invitato a bere il caffè, e quindi mi fermo, asciugherò le lacrime, e andrò a bere il caffè, in questo paradiso nascosto, che sto vivendo ora.