Pensate che bello poter lavoraree giorno per giorno ingrandire il podere;i quaranta acri con la fattoriamio padre li ha presi dalla prateria.Vedevo, bambino, il pascolo, i campi,il nostro recinto, e il bosco, più avanti ;pensavo: da grande ci voglio arrivarearare altri sterpi, confini segnare.Così, poco a poco, facendo quel giocodall’alba al tramonto, ci sono arrivato;coi figli e la moglie, che mi hanno aiutato, il bosco ho raggiunto, mille acri ho contato. E poi non so come non mi sono fermatoancora anni ed anni di scure e d’aratro; adesso la moglie neanche guardavo di me e dei miei figli mi dimenticavo. Però non è vero quello che sento direche son stati i sigari a farmi morireè stato quel caldo nel mietere il grano è stato mangiare con la falce in mano.E senza nemmeno fermarmi per bere,quel po’ di caffè, lo dovevo ingoiare;e non mi fermavo nemmeno un momentoper sentire la fresca carezza del vento. E senza fermarmi neanche un istantea cercare un po’ d’ombra in mezzo alle piante,nell’aria rovente, neppure un minuto, nemmeno i miei sigari mi sono goduto.
Cooney Potter
Pensate che bello poter lavoraree giorno per giorno ingrandire il podere;i quaranta acri con la fattoriamio padre li ha presi dalla prateria.Vedevo, bambino, il pascolo, i campi,il nostro recinto, e il bosco, più avanti ;pensavo: da grande ci voglio arrivarearare altri sterpi, confini segnare.Così, poco a poco, facendo quel giocodall’alba al tramonto, ci sono arrivato;coi figli e la moglie, che mi hanno aiutato, il bosco ho raggiunto, mille acri ho contato. E poi non so come non mi sono fermatoancora anni ed anni di scure e d’aratro; adesso la moglie neanche guardavo di me e dei miei figli mi dimenticavo. Però non è vero quello che sento direche son stati i sigari a farmi morireè stato quel caldo nel mietere il grano è stato mangiare con la falce in mano.E senza nemmeno fermarmi per bere,quel po’ di caffè, lo dovevo ingoiare;e non mi fermavo nemmeno un momentoper sentire la fresca carezza del vento. E senza fermarmi neanche un istantea cercare un po’ d’ombra in mezzo alle piante,nell’aria rovente, neppure un minuto, nemmeno i miei sigari mi sono goduto.