Pensieri di Diogene

Guardarsi negli occhi


Non so se a voi piace guardare negli occhi le persone dell’altro sesso: a me piace, e piace anche quando l’altra persona non dà segni di imbarazzo, ma risponde allo stesso modo. Guardarsi negli occhi tra persone conosciute fa bene, accresce il senso di intimità. Ciò vale anche per una persona sconosciuta, ma con la quale si ha un contatto ad esempio per lavoro. In caso di estranei può condurre a  un nuovo contatto sociale, ma il più delle volte è questione di momenti, e non accade nulla. Però guardare ed essere guardati è una cosa che fa piacere… Studi recenti hanno dimostrato che guardare negli occhi una persona dell’altro sesso (per esempio un uomo che guarda una donna) provoca non tanto il rossore della persona guardata, quanto quello proprio, del soggetto che guarda (la cosa è stata indagata con sofisticati strumenti).  E sembra che questo sia provocato da  un meccanismo che fa sì che noi in quel momento ci specchiamo nell’altro, ci vediamo come ci vede l’altro. E abbiamo un poco paura, a volte, perché non ci consideriamo all’altezza della situazione. Questo provoca il rossore. Quindi guardare negli occhi un’altra persona ci rende consapevoli del nostro corpo. Si sta cercando di utilizzare lo sguardo per rendere gli autistici consapevoli del proprio sé e di quello degli altri, creando una strategia di psicoterapia. L’atto di guardarsi negli occhi, però, soprattutto tra uomo e donna, è culturalmente determinato; cioè i vari popoli ne hanno impressioni differenti. Sembra che i tedeschi, come anche gli anglosassoni, e perfino i Giapponesi lo considerino una scortesia o quanto meno una situazione imbarazzante se non si tratta di persone conosciute. A voi piace essere guardate/i negli occhi, e come reagite se si tratta di sconosciuti?