Pensieri di Diogene

dimensioni e chirurgia


Come sapete io non scrivo spesso, devo avere qualcosa che mi colpisce, il tempo di scrivere, ecc. Ora che sto andare in vacanza volevo scrivere qualcosa non di troppo serio, quindi trascurerò una riflessione metafisica che avevo stamattina e vi racconto una cosa un po’ ridicola (ma mica tanto, anche un poco triste) che ho letto. Dunque: non so se le gentili signore e signorine che mi frequentano sanno qual è una delle preoccupazioni fondamentali degli uomini sulla sessualità: quella di avere il cosiddetto troppo corto… Gli psicoanalisti pensano che sia un residuo del complesso di edipo, quando il bambinello confronta i suoi attributi con quelli dell’amato-odiato padre che possiede la mamma. Personalmente sono un po’ scettico su certe spiegazioni e penso che il problema derivi da insicurezze e da ignoranze legate alla sessualità. Oggigiorno se ne fa un certo parlare e si racconta (sul web)  che per molte donne le dimensioni sarebbero una qualità fondamentale, cosa che trovo sia una grossa sciocchezza, in quanto  l’esperienza (e la passione) notoriamente suppliscono egregiamente, a meno che non ci siano veri e propri danni congeniti (o traumi) con dimensioni realmente insufficienti. Allora veniamo a cosa ho appreso: che ci sono molte richieste ai chirurghi urologi per aumentare le suddette dimensioni. Ma la cosa singolare è che chi si reca dal chirurgo nella maggior parte dei casi non richiede un allungamento che si rifletta nelle situazioni di efficienza (cerco di usare un linguaggio che non urti la sensibilità di alcuno), ma nelle situazioni di “riposo” e ciò perché molti uomini sono ossessionati dai confronti quando frequentano gli spogliatoi e le docce delle palestre….!