Pensieri di Diogene

antisemistismo


Salvo poche frange di estremisti gli Italiani non sono antisemiti. Ne è la prova anche il fatto che diversi ebrei furono aiutati a sottrarsi alle persecuzioni nazifasciste. Però c’è un antisemitismo serpeggiante che si tradisce, a volte, con allusioni e battute. Nell’immaginario popolare gli ebrei sono tirchi, attaccati al denaro, si arricchiscono con operazioni finanziarie poco chiare, influenzano la politica di alcuni Paesi, per esempio quella degli Stati Uniti. Come mai si sono instaurate queste credenze? Non solo i nazisti hanno perseguitato gli ebrei: nell’Europa orientale, ma soprattutto in Russia, verso la fine dell’800, avvennero numerosi “pogrom”, cioè uccisioni e devastazioni di abitazioni, più o meno tollerati dalle autorità. La polizia zarista creò anche il libello detto “Protocolli dei Savi di Sion”, una falsificazione deliberata,  dal quale emergeva il disegno degli Ebrei di impadronirsi del dominio mondiale. La cosa triste è che questo libello è ancora preso per vero da taluni movimenti islamici. Tali persecuzioni sono avvenuti in quelle zone anche in epoche precedenti, nel ‘600 e anche, in modo sporadico, in periodo medievale (per esempio durante le Crociate). Ma perché gli ebrei praticavano essenzialmente la banca e il commercio di cose usate? Perché nel Medioevo, in quanto infedeli non potevano essere accolti nelle corporazioni di mestiere, che erano organizzazioni professionali ma anche religiose, e pertanto, se volevano diventare imprenditori, dovevano specializzarsi nel commercio di cose usate. E cosa c’è di più usato del denaro?  Aggiungiamo che secondo il parere dei teologi il prestito a interesse non era lecito, perché il denaro doveva sempre avere lo stesso valore, non poteva creare valore. Solo quando la diffusione dei commerci alla fine del Medioevo  rese universale lo strumento del credito, questa posizione teologica fu modificata. Ma anche prima, quando i banchieri erano cristiani, la Chiesa chiudeva volentieri un occhio, tanto poi i banchieri, per sgravarsi l’anima, erano disposti a fare lasciti.