Pensieri di Diogene

La scrittura


Oggi noi siamo abituati a considerare la scrittura come la tecnica  che serve soprattutto a comunicare i pensieri e ad apprendere i pensieri scritti da altri attraverso i libri. Mai e poi  mai penseremmo che in origine i testi letterari fossero trasmessi oralmente. I poemi omerici furono trasmessi oralmente per molte generazioni e così probabilmente si accrebbero, si crearono delle varianti che vennero cristallizzate quando furono scritti e così fu, probabilmente, per la gran parte dei racconti mitologici e poi religiosi delle varie civiltà. La scrittura, quando fu inventata, e perfezionata attraverso una serie di innovazioni (dalle immagini, ai pittogrammi, alla scrittura sillabica, a quella alfabetica), fu usata dapprima per scritture burocratiche (elenchi di città, conti, ecc.) e solo successivamente per la letteratura, per la poesia, la filosofia. Così nacquero prima gli archivi e poi le biblioteche. Ora mi viene in mente che nella nostra civiltà digitale  le scritture “pratiche” (i conti, le disposizioni economiche, ecc.)  sono quelle ormai quasi del tutto informatizzate, codicizzate, mentre ancora resiste la scrittura comune nei libri. Gli e-book sono, nonostante tutto, consumi di nicchia. E anzi, leggevo, che il libro digitale non si impone e dopo un iniziale entusiasmo, hanno cominciato a ricrescere le vendite dei libri tradizionali. Ed è, secondo me, una cosa bella….