Pensieri di Diogene

pubblicità e cibi


Nella pubblicità si rincorrono messaggi salutistici inutili e interessati circa le virtù di alcuni alimenti “senza”. Che fanno da contraltare agli alimenti “con” (con Omega 3, vitamine, ecc.). E’ una specie di nuova follia collettiva, perché coinvolge, naturalmente, anche i consumatori. Due casi: i prodotti senza lattosio e senza glutine. E’ risaputo che alcuni soggetti hanno intolleranza al lattosio. Sono molto pochi i casi in cui c’è una vera allergia. Per lo più, se un adulto smette di bere latte o di mangiare formaggi freschi, i suoi enzimi deputati alla digestione del latte si riducono. Però, se rincomincia a berne piccole quantità, aumentano e alla fine il latte non gli dà più fastidio. E’ successo anche a me, quindi capisco bene il meccanismo. La pubblicità, in uno spot che ho visto or ora, invece fa vedere un uomo tutto gioioso di bere il latte senza lattosio come se fosse una grande conquista. Io son sicuro che la maggioranza dei consumatori non sa che nel latte senza lattosio questo elemento (che è lo zucchero del latte) non è tolto, ma semplicemente scisso in due componenti, galattosio e glucosio. Lo stesso per il glutine. L’intolleranza a questa sostanza è, come sapete,  una malattia grave, la celiachia. Per tutta la vita i soggetti celiaci non sopportano il glutine, nemmeno in piccole quantità. l'Associazione Italiana Celiachia ha registrato un marchio  che  viene concesso ai prodotti che abbiano contenuto di glutine inferiore alle 20 ppm(ilione). A parte questi soggetti, non esistono problemi per gli altri, eppure quanti comprano gli alimenti senza glutine pensando che gli facciano bene… Il glutine è una proteina, un complesso di amminoacidi che, alla maggioranza degli individui,  fa bene alla salute. Tra l’altro, la legislazione italiana obbliga ad esempio i produttori di farine e pasta  ad un certo tenore di glutine.