Pensieri di Diogene

genio e follia


    Giorni fa ho visto il film Genius: bel film biografico sulla vita dello scrittore Thomas Clayton Wolfe, famoso per la scrittura eccessivamente copiosa che poi doveva essere contenuta con tagli dai suoi editori, nonché per le sue intemperanze esistenziali. Quando dico bel film biografico intendo anche rispettoso, più o meno, della vita del soggetto. Altro che i Medici della fiction RAI!L’interesse va al rapporto tra arte e vita nella personalità dell’artista. E’ sempre vero che l’artista è dominato dalla sua arte e non vede altro che quella, fino a trascurare gli affetti e la stabilità psicologica? E il temperamento artistico predispone davvero alla malattia mentale? Abbiamo il caso, notissimo, di Vincent Van Gogh o quello meno noto   di Dino Campana, poeta morto in manicomio vicino a Firenze, e  di tanti altri. Alcuni artisti hanno condotto una vita sgangherata e magari sono finiti in circostanze tragiche che essi stessi avevano contribuito a creare. Un esempio è quello del Caravaggio. Ci sono scienziati che assicurano che c'è un rapporto tra genio e follia. Il cervello dei creativi avrebbe delle caratteristiche comuni con quello degli schizofrenici, in particolare un deficit a livello dei recettori per un neutrasmettitore, la dopamina. Questo spiegherebbe secondo loro la possibilità degli artisti di trovare soluzioni nuove, facendo uso del cosiddetto pensiero divergente, ossia un forma di pensiero che si discosta da quello comune. Altri hanno trovato che nelle famiglie dove nascono persone geniali c'è più presenza di membri con problemi mentali.D’altra parte abbiamo anche artisti che ebbero una vita piena ed equilibrata, e forse sono la maggior parte. Verdi, Manzoni, Bach, tanto per fare qualche nome che mi viene in mente all’istante. Mi interessa leggere il vostro pensiero.