Pensieri di Diogene

con e senza


C’è  una cosa che mi sorprende nei cibi in vendita. La differenza di prezzo tra i cibi “con” e quelli “senza”. Uno penserebbe che i cibi senza costino meno dei cibi con, e invece no. Ora, ci sono due possibilità nei cibi senza: che siano cibi a cui vien tolto artificialmente qualcosa oppure che siano al naturale e che, semplicemente, non gli sia aggiunto niente. Per esempio, posso capire che se nel pane senza glutine il glutine viene tolto artificialmente, il prezzo sia più alto. C’è una lavorazione in più. Però, mi sembra, anche se non sono uno specialista, che il pane senza glutine sia in realtà un pane senza farina di grano, ma fatto con altri cereali o comunque vegetali che non contengono il glutine. E se è questo il caso, la differenza di prezzo mi pare assurda. Poi c’è l’altro caso: prendiamo i pistacchi. Generalmente son tostati e salati. Si trovano anche quelli non salati (che io prediligo) e addirittura non tostati. Allora, la tostatura vien fatta (è meglio che ci sia, secondo me, perché altrimenti c’è il rischio delle pericolose aflatossine), ma il sale può essere aggiunto o no. E invece vediamo che quelli non salati costano assai di più. In realtà io credo di capire il perché. Forse quelli salati sono pistacchi di seconda categoria, che se non li sali non si mantengono. Quelli non salati, invece, devono essere di ottima qualità, se no vanno a male. Ci sono tanti casi. Un altro è quello dello zucchero di canna. Se è grezzo dovrebbe costare di meno, e invece no…