Pensieri di Diogene

donne e lavori


 Oggi mi sono trovato a fare una riflessione che alcune/alcuni di voi troveranno curiosa, ma a me non sembra. Aspettavo che venisse l'idraulico e mi son detto “ma perché sempre l'idraulico e non “la” idraulico? Tutti i lavori artigianali sono prerogativa degli uomini. Perché non abbiamo le falegname, le meccaniche, le elettriciste? Direte che son lavori da uomini; ma perché? Ormai tutti gli artigiani, se si eccettua forse i muratori, hanno attrezzature che minimizzano la fatica fisica (e ci sarebbe da dire della fatica per le donne: quando partoriscono non fanno fatica?). Ormai nessuno dice che son lavori di basso livello: questi artigiani, quando son bravi, guadagnano molto bene e si fanno pregare per venire, quindi il loro status sociale è alto.  Ora capisco che il problema non sta nella capacità, le donne sono intelligenti quanto e più dei maschi e hanno spesso una manualità superiore. Il problema è che quando un lavoro è monopolizzato da un sesso, l'altro fa fatica a cominciare. Nel caso delle donne, poi si pensa che, in una squadra di uomini (mettiamo un'impresa edile) le donne sarebbero fatte oggetto di battutacce e magari di tentativi di violenza. Io non penso che questo sarebbe automatico, semmai la difficoltà sarebbe, in un'impresa, prevedere uno spogliatoio separato, ma niente di più. Certo, le prime a comincire dovrebbero essere delle ragazze solide, magari pronte e mollare un ceffone ogni tanto e a rispondere per le rime, ma ormai ce n'è di donne così. E allora? Quando potrò chiamare una elettricista?