Pensieri di Diogene

sorteggi


 Sull'ultimo numero de L'Espresso Denise Pardo prende in giro il sistema del sorteggio, che ha, tra l'altro, tolto a Milano l'agenzia europea del farmaco e immagina scherzosamente cosa succederebbe se tutta una serie di scelte burocratico-politiche venisse fatta per sorteggio, pur ricordando che autori proto-democratici come Montesquieu erano favorevoli a questo sistema. Non ricordo se in questo blog mi sono espresso in favore del sistema del sorteggio nelle cariche politiche, mi ricordo però che in uno dei miei primi post su facebook mi pronunziavo in tal senso. Il sorteggio permetterebbe di superare, in un gran numero di cariche, la partitocrazia. Pensiamo alle nomine delle autorità di garanzia, o alla direzione delle grandi aziende pubbliche. Voi pensate che onesti uomini o brave massaie potrebero far di peggio di quello che si vede? Il sistema del sorteggio era in vigore presso gli antichi Greci e anche nel governo di alcuni comuni medievali, come in quello di Firenze. Nella realtà, almeno per Firenze, l'opportunità di corruzione si spostava dagli eletti alle liste da cui trarre a sorte. Alla formazione delle liste pensavano dei magistrati, detti “imborsatori” che inserivano i nomi in grosse borse, da cui venivano tratti a sorte. Naturalmente la partita si giocava sui nomi da inserire nelle borse...Però, ve lo figurate un Parlamento di sorteggiati? Se le leggi della statistica sono vere, dovrebbero rispecchiare le opinioni degli Italiani, o no?