Pensieri di Diogene

sanità in pratica


 La mia lunga assenza si deve in gran parte al fatto che sono stato un poco in ospedale per un intervento non grave anche se con decorso impegnativo. Ma qui vorrei parlare della mia percezione della Sanità. Fortunatamente i miei tre ricoveri precedenti risalgono a quasi cinquant'anni fa. Così posso fare un paragone. Si sa che tutta la struttura amministrativa della sanità è gravemente deficitaria, soprattutto perché, io credo, all'aumento delle patologie trattabili, all'invecchiamento della popolazione, all'accresciuta considerazione per la propria salute, non solo non si è accompagnato un aumento di risorse, ma una loro riduzione, con personale medico e paramedico molto al di sotto di ciò che si richiederebbe. Il medico di reparto fa, di giorno, un orario di undici ore. Una lista d'attesa operatoria può durare ben più di un anno, anche se, come ho avuto modo di constatare, la lista non è manipolabile, salvo che non insorgano urgenze per cui un paziente può "scorrere" in avanti.A questa insufficienza fa però riscontro quello che io ho trovato essere la grande gentilezza e disponibilità degli operatori, sia medici che infermieri, il rispetto della privacy, l'informazione puntuale, l'essere chiamati per cognome. A me fa un po' rabbia quando ti chiamano per nome, come se fossi un loro conoscente. Forse ad alcuni piace. Un volta il paziente non poteva nemmeno sbirciare nella cartella clinica. Sono stati fatti investimenti nelle strutture così che l'ambiente ora è piacevole. Ricordo che in un padiglione una volta eravamo in 25 in una camerata, quasi un lazzaretto...Ho avuto una complicazione dopo l'operazione, non ricordo molto dei primi due giorni, ma ricordo che il medico era sempre lì, a me pareva giorno e notte. Sarà che il reparto dove ero è un'eccellenza nella sua specie o che in Toscana è diverso da altre regioni, non so. L'unica cosa piuttosto scadente era il vitto, ma qui si ritorna nell'ambito dell'organizzazione.