Pensieri di Diogene

fake news ecc.


 Molte persone (almeno quelle con la testa sulle spalle) si sono rese conto come il web sia un importante veicolo di disinformazione e come le fake news girino e vengano amplificate senza controllo. Tanto che da più parti si è invocato un meccanismo di controllo per contrastare la diffusione di queste notizie. L'idea è ingenua, anche perché, se non si vuole istituire una censura preventiva sul web (che sarebbe impossibile oltreché lesiva della libertà, e poi chi la imporrebbe? L'Europa, la Cina, la Turchia di Erdogan?) al massimo si potrebbe creare un sito che passi in rassegna le vare opinioni e lo leggerebbe solo chi ha dei dubbi. Quando sostiene la propria idea nessuno ha mai dubbi. Leggevo stasera che sono stati fatti studi sul come si diffondono le notizie false. Si diffondono socialmente, attraverso la condivisione nell'ambito del proprio gruppo; così acquistano rilevanza e possono venire esportate in altri gruppi. Questo non solo ora che ci sono i social, ma anche una volta, quando avveniva il passa-parola. Abbiamo nel nostro codice genetico disposizioni che ci portano a dare fiducia a chi si presenta come un membro autorevole nel nostro gruppo. In passato, nell'orda primordiale, questo atteggiamento è servito e ci ha protetto. Il conformismo è stato utile. Ora il conformismo diventa un meccanismo di difesa: troppe persone si sentono sole e abbandonate senza una guida. Trovare uno che abbia un'idea forte è appagante. Anche la politica si serve del conformismo.  Dietro i twitter e i post dei politici (di alcuni almeno) ci sono manipolatori di professione. Appena il post viene pubblicato i fedelissimi   con profili veri o fasulli inondano il post di like e il gioco è fatto. Altri seguiranno e altri ancora. Meglio se naturalmente il post fa leva su qualche elemento che consente l'identificazione. Salvini è stato bravissimo ad utilizzare la Nutella, sapendo quanto è diffusa. Magari   la Nutella gli fa schifo. Voi credete che a lui interessi qualcosa del presepe, del rosario e della Madonna? Anche le industrie utilizzano questi sistemi e altri. Per molto tempo quelle del tabacco  hanno diffuso studi in cui si diceva che il fumo non faceva così male, naturalmente omettendo quelli che dicevano il contrario. Quando la posizione è divenuta insostenibile si sono buttate sul discorso della libertà. Leggevo una volta la rivista "Calumet" che rispecchiava questa strategia.