Pensieri di Diogene

Allarmi Ingiustificati


Si sa che i media cercano di produrre visibilità con gli allarmi. Sollecitare la paura è una delle strategie per farsi ascoltare.  Ora è la volta del coronavirus, ma, pur  essendo un allarme reale, sicuramente durerà troppo poco per garantire a lungo l'attenzione, e poi non ci si può far niente e il problema è piuttosto quello di diminuire il panico piuttosto che aumentarlo. Invece il cibo di tutti i giorni è un argomento che si presta, non fosse altro perché ogni giorno mangiamo. Se ascoltate certe trasmissioni o leggete i giornali, vedete come è tutto uno "scoprire" residui di sostanze tossiche negli alimenti e nell'acqua, migrazioni di sostanze estranee, ecc. Non che il cibo o l'acqua siano sempre sicuri, ma molte di queste pretese scoperte sono pretestuose: i residui sono quasi sempre inferiori ai limiti di legge e a quelli della ricerca scientifica. Quantità molto piccole di sostanze di per sé tossiche o anche velenose non hanno  alcun  significato. Per ogni sostanza o manifestazione tossica esiste un limite sotto il quale non produce risultati nocivi: pensiamo alla radioattività, per la quale si conoscono i "valori soglia". Valori soglia ci sono anche per i pesticidi della frutta e verdura e, come dimostrano i test eseguiti da alcune testate indipendenti, sono generalmente al di sotto dei limiti di legge, almeno nei prodotti italiani. A proposito della frutta e della verdura, tra l'altro, trovo che sia assai meglio comprarla nelle grandi catene piuttosto che ai mercatini dove vendono direttamente i piccoli produttori.  Infatti io faccio un ragionamento: per una grande azienda ortofrutticola abbondare negli insetticidi significa un notevole impegno economico. Se poi le aziende commerciali fanno test (e li fanno), rischiano dover  buttare la produzione. Il piccolo coltivatore compra un litro di soluzione con un modesto esborso e può pensare che un poco di più non farà male. E soprattutto nessuno controlla.