Legambiente Trento commenta l'avvistamento di un esemplare proveniente dalla Svizzera. E auspica che la provincia ne favorisca il ritorno attraverso un progetto di reintroduzione ben studiato. Ai cacciatori: "È un bene per l'ambiente, quindi anche per la salute della fauna".
Un esemplare di lince (Lynx lynx) è stato segnalato nei giorni scorsi in Alto Adige, in arrivo dalla Svizzera. Per Legambiente il suo ritorno sarebbe un fatto positivo: un ecosistema con la presenza dei predatori è più stabile e anche più affascinante. Legambiente ribadisce quanto sia importante e necessario tenere alto il livello di biodiversità, per una evidente ragione ecologica ma anche per un bisogno culturale, per riavere una natura più vitale, più bella e interessante.Sandro Flaim, presidente dell'Associazione cacciatori trentini ha dichiarato: "Se la lince arriva per dispersione naturale non ci opponiamo ma diciamo no alle reintroduzioni, che sono operazioni culturali". Legambiente Trento risponde che "il ritorno della lince sarebbe un bene per tutti, compresi i cacciatori, la lince è scomparsa dal Trentino a causa dell'uomo, ora l'uomo può aiutarla a tornare".
"La lince non è un competitore venatorio, al contrario può operare una pressione selettiva favorevole sulla fauna" continua Legambiente, che invita pertanto la Provincia ad operare al meglio per favorire il ritorno di questo splendido animale, in particolare nel contesto del Parco nazionale dello Stelvio, luogo senza dubbio deputato ad accoglierla. È importante iniziare subito nelle valli un piano di sensibilizzazione e conoscenza della lince.