Creato da Albatrox1 il 26/12/2007
La Storia del Novecento
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Ignazio Vian, nacque a Venezia nel 1917. Tenente di complemento della Guardia alla Frontiera, l’8 settembre 1943 Vian era in servizio a Boves. All’annuncio dell’armistizio, fu tra i primi ad attestarsi sulla Bisalta, la montagna che sovrasta l’intera zona, per apprestarsi a rispondere con le armi all’incombente minaccia tedesca.
Raccolti attorno a sé circa 150 uomini, ne assunse il comando costituendo una delle prime formazioni partigiane e cominciò subito la guerriglia contro tedeschi e fascisti.
Il 19 settembre 1943 la formazione di Vian venne duramente impegnata in combattimento dalle SS del maggiore Joachim Peiper. Per oltre dodici ore i partigiani resistettero all’attacco tedesco.
Mentre Boves bruciava e vi veniva commesso l’eccidio, Vian raggiunse la Val Corvaglia. Alla sua banda affluirono altri volontari, così da raggiungere la forza di una brigata che continuò la guerriglia.
Nel marzo del 1944, i partigiani di Vian si unirono alle formazioni di Martini Mauri e Vian assunse la responsabilità di comandante in seconda del 1° Gruppo Divisioni alpine degli "Autonomi".
In missione a Torino, il 19 aprile del 1944, Vian cadde in mano dei nazifascisti. Venne ripetutamente torturato perché rivelasse nomi e luoghi della resistenza, ma non cedette. Nel timore di non poter più resistere, dopo settimane di torture, si svenò nel carcere. Fu curato e tre mesi dopo l’arresto, i nazifascisti lo impiccarono a un albero nel centro di Torino, con Battista Bena, Felice Bricarello e Francesco Valentino.
Fonte: ANPI
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