Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 02 Gennaio 2008 da storiediverse

Ciao a tutti! Prima di tutto vogliamo augurarvi Buone Feste e poi vogliamo scusarci per l'assenza ma stavamo lavorando al materiale che ci avete inviato. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno scritto e ai quali non abbiamo avuto il tempo di rispondere.

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da storiediverse
Foto di storiediverse

Ciao,

tra tante mail ricevute (che rimangono validi racconti per il nostro progetto) ce n’è una che ci ha colpito in modo particolare, abbiamo chiesto ad “Alessia” di poterne riportare una parte sul blog e la ringraziamo per aver acconsentito alla nostra richiesta.

Volevamo farvi leggere la sua storia perché Alessia ci ha fatto riflettere, ci ha regalato spunti di riflessioni che a volte sottovalutiamo, ci ha raccontato il suo amore… di come gli amori a volte ci ingannano e ci lasciano senza difese.

 Per ragioni comprensibili ci ha chiesto di cambiare i nomi della sua storia.

 

Ciao, mi chiamo Alessia.

Ho 23 anni, 4 anni fa ho fatto una scelta che poche ragazze della mia età decidono di fare: mi sono sposata.

Perché l’ho fatto? Semplice: perché credevo di amare Maurizio, perché ne ero convinta, perché a 19 anni crediamo che i sentimenti durino per sempre.

Maurizio ha 8 anni in più di me, per questo non è mai stato accettato dai miei genitori. Mi hanno impedito di vederlo per diverso tempo, hanno provato con tutti i mezzi ad eliminarlo dalla mia vita.

Io, come tutte le ragazze della mia età, ero testarda e cocciuta, così, esasperata dai loro tentativi di insegnarmi a vivere, ho deciso di sposarlo.

All’inizio era tutto perfetto, non avevamo bisogno di niente, non sentivo la mancanza dei miei genitori, delle mie sorelle, degli amici. Mi bastava così: io e lui.

Poi, dopo i primi anni, è cambiato tutto.

È successo tutto in fretta, da un momento all’altro forse.

Una sera è tornato a casa dopo il lavoro, abbiamo fatto l’amore in modo diverso, sporco. Non è stato bello come lo era all’inizio, è stato poco piacevole.

Da lì Maurizio è diventato ossessivo, geloso, paranoico, ha sempre il sospetto che gli possa nascondere qualcosa.

L’amore che provavo per lui si è frantumato in mille pezzi.

Vivo lontana dalla mia famiglia da quando me ne sono andata, a volte penso di tornare da loro e dirgli: “Ho sbagliato tutto, voglio tornare a casa, questo è vostro nipote”.

Già! Perché due anni fa abbiamo avuto un bambino. È bellissimo. Ha le mani del padre e due occhi malinconici che assomigliano ai miei.

Ho paura adesso. A volte credo che non ci sia via di uscita a tutto questo.

Vi ho raccontato questa storia perché volevo dirvi che quando si ama non bisogna avere fretta. Bisogna aspettare, perché il cuore corre veloce.

Il cuore, certe volte, sbaglia. 

 

 

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da storiediverse
Foto di storiediverse

Oggi volevamo farvi leggere questo racconto.

Secondo classificato al concorso “L’amore ai tempi di internet”.

Speriamo sia di vostro gradimento, a noi è sembrato che con parole semplici l’autore sia riuscito ad esprimere un argomento molto delicato: le diversità dell’amore.

MxM 

MxM. Questo era il mio nick-name quando ho conosciuto Francesco. Un nick essenziale, sintetico, che toglie ogni dubbio ai viaggiatori della rete.

Sta per: Maschio per Maschio.

Lui come nick aveva scelto il suo nome invece. Quello vero.

Non so dirvi però cosa stessi cercando di preciso in quella chat che portava il nome della mia città.

In ogni caso questa storia comincia così:


Francesco: Come ti chiami?

MxM: Tu come vorresti che mi chiamassi?

Francesco: Non lo so.

MxM: Che vuol dire non lo so? Usa la fantasia. Stasera mi chiamo come vuoi!

Francesco: Emanuele.

MxM: E perché “Emanuele”?

Francesco: Perché è un nome da principe, perché mi piace.

MxM: Bene, allora perché non viviamo una fiaba?

Francesco: Ma nelle fiabe non ci sono mai due principi.

MxM: Che importa. La fiaba la scriviamo noi, ci mettiamo dentro chi ci pare.

Francesco: E cosa succede a questi due principi?

MxM: Che domande fai? È pur sempre una fiaba. Succede che si innamorano… che vivranno per sempre felici e contenti.
J

Francesco: A volte penso che non sia normale.

MxM: Ma di cosa parli?

Francesco: Sì, insomma, che non sia normale essere gay. Due uomini che si baciano, che si innamorano, che vivono insieme.

MxM: Ma cosa stai dicendo? Hai solo paura di accettare te stesso, hanno paura gli altri nel giudicarti diverso.

Francesco: Non lo so…

MxM: Ci vediamo domani se ti va, ne parliamo di persona. Davanti una birra è tutto più semplice, credimi. Ti aspetto di fronte al Cinema Italia alle 21.00.

Francesco: Va bene, ci sto. A domani allora. Buonanotte.

MxM: Buonanotte. A domani.

Ed è così che si siamo incontrati, senza troppe suppliche, senza scambiarci i numeri di telefono, senza corteggiamenti virtuali e senza tirarcela troppo.

Tra due ragazzi è più semplice forse, ancor di più se si abita nella stessa città. Non c’è l’imbarazzo dell’aspetto, se non ci si piace si può comunque essere amici. Tra un uomo e una donna è completamente diverso.


Francesco comunque, è bello da mozzare il fiato, ha i capelli biondi, gli occhi nocciola e un portamento di un’eleganza inconsueta.

Sembra davvero un principe uscito dalla fiaba della sera prima.

A considerare l’aspetto e il modo in cui parla, deve sicuramente appartenere a una famiglia colta, benestante, piena di aspettative nei confronti del figlio.

Forse la sua insicurezza è dovuta all’ambiente che lo circonda, alla paura di non sentirsi adeguato al contesto.

Per me è più facile, credo. Vivo di piccole cose in un monolocale del centro. Ho la mia indipendenza. La libertà di essere quello che sono.


Quella sera ci siamo scambiati tenerezze, abbiamo stretto i nostri corpi combattendo contro le sue paure di sembrare diversi. Poi abbiamo confuso gli odori della nostra pelle e abbiamo sognato in silenzio. Abbiamo sognato gli alberi, un castello, cavalli bianchi e carrozze. Abbiamo sognato che il mondo avrebbe potuto capire.

A un certo punto però ci ha raggiunto una voce roca, rozza, una voce ignorante.

“Guarda le cule, Salvato’… guarda che schifo!”.

E Francesco si è staccato dalle mie braccia, mi ha respinto con forza. Ha raccolto le sue cose con un gesto deciso e se n’è andato veloce.

Non l’ho seguito, non si sarebbe fermato.

Sono tornato a casa pensando che non gli avevo neanche detto il mio vero nome, che per tutta la sera mi aveva chiamato “Emanuele”. In questi mesi ho sperato di rincontrarlo in chat, per strada, in qualche bar del centro. Ma non l’ho più visto, non ho potuto rintracciarlo perché non sapevo niente di lui, neanche il numero di telefono.

Mi è rimasto soltanto il ricordo di quella sera. E il ricordo di un mondo che non ha capito…


Questo racconto l’ho scritto per te, Francesco. Per dirti che a volte bisogna lottare per essere se stessi. Per dirti che la conosco bene la sofferenza dei tuoi occhi, perché ci sono passato anch’io. Conosco anche la paura del giudizio degli altri, perché fa male.

Ma la sofferenza è normale.

La paura è normale.


Siamo normali anche noi.
Siamo piccoli principi in cerca di amore.

Un grazie all’autore che ci ha permesso di pubblicare questo racconto sul nostro blog.

Grazie anche a reginapink per il suo bellissimo commento: “L'amore scappa e cessa di essere quando si spegne l'emozione e l'incertezza”.

 

 

 
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Post n°1 pubblicato il 30 Novembre 2007 da storiediverse
Foto di storiediverse

Racconta la tua storia a storiediverse@libero.it, potresti essere uno dei protagonisti del nostro libro!

Grazie a tutti per le numerose mail che abbiamo ricevuto in così poco tempo. Non ci aspettavamo un interesse così. Risponderemo a tutti al più presto.

Paola ci scrive:

"Quando ho conosciuto Francesco avevo 16 anni. Era un momento in cui non so bene cosa stessi cercando... forse cercavo me stessa. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a trovarmi. Poi le cose sono cambiate, forse sono io che sono cambiata.

Come faccio a capire se lo amo ancora? Che cosa resta dell'amore quando finisce?"

E voi... cosa ne pensate?

Oggi vi lasciamo con la citazione di un giovane scrittore emergente che siamo orgogliosi di rendere partecipe di questo progetto.

"Non è vero che l'amore ha bisogno di certezze, l'amore è un sentimento randagio che non vuole regole."

R.P.

 
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Libri

Tutti i libri del mondo
non ti danno la felicità,
però in segreto
 ti rinviano a te stesso.

 Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno,
 sole stelle luna.
 Perché la luce che cercavi
 vive dentro di te.

 La saggezza che hai cercato
 a lungo in biblioteca
 ora brilla in ogni foglio,
 perché adesso è tua.

Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri
 

Amicizia

Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson

 

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