IL MIO MONDO .......

L'ALTRO NATALE - Lettera di Don Mazzi


Non vorrei che anche questo Natale cadesse come quasi sempre nei luoghi stracomuni: presepio, panettoni, raccolta di regalini per i bambini poveri e il megapranzo. Gli aspetti problematici e profetici della festa più tenera dell'anno, vengono lasciati, non per furbizia, a tempi da definirsi.Pensando con i miei ragazzi a questa festività, ho scoperto due o tre idee vecchissime di venti secoli, ma contemporaneamente nuove, anzi nuovissime. Eccole.Il Natale è la festa dei camminatori. E tra i camminatori ne ho scelto tre tipi.Il più simpatico: il somaro. Secco come un chiodo, silenzioso come un trappista, paziente come un certosino. Ha camminato giorni e notti con Maria e Gesù da Nazareth a Betlemme. Nel somaro identifico tutti i poveri. Silenziosi, pazienti, portatori di un Cristo fatto carne della loro carne. Nessuno mai li ringrazia. Anzi per gli altri, sono un peso. Eppure, solo loro, lungo le strade del mondo possono certificare che Dio è tra noi.Il secondo gruppo di camminatori sono i pastori. Gli angeli si sono guardati bene di svegliare i notabili e gli abitanti di Betlemme. Sono andati fuori città, hanno cercato i pastori, insonnoliti e semi coperti tra le loro pecore. Hanno annunciato loro, la grande notizia. I pastori, erano, per la gente normale, zoticoni, ignoranti, puzzolenti, violenti. Li possiamo tranquillamente avvicinare ai nostri emarginati. Sapevano ben poco, i pastori, di Bibbia, di sinagoghe, di profezie, e dell'arrivo del bambinello "salvatore". Si sono alzati, in fretta. Hanno raccolto qualcosa da mangiare e sono partiti alla volta della capanna. Le provocazioni del Natale facciamo fatica ad accoglierle. Gli emarginati sono stati i primi ad arrivare alla grotta. Più tardi Cristo dirà: "Le prostitute, i peccatori, le samaritane, arriveranno al regno prima di voi tutti".La terza categoria di camminatori: i magi. Venivano da lontano, erano gente ricca e saggia. Anche i ricchi possono scoprire Cristo, ma devono mettersi in cammino, e camminare molto, molto di più che i poveri e gli emarginati. Non sempre l'intelligenza aiuta alla ricerca della fede.Si cerca con la testa, ma si crede con il cuore. E il cuore dei ricchi è intasato…Diceva Agostino: "Dio si conosce meglio non conoscendolo, ma amandolo".È vero che il presepio lo fa Gesù Bambino. Ma è altrettanto vero che i primi ad accoglierlo sono stati i camminatori. Mi piace immaginare, attorno al presepio, queste tre categorie di persone. Dar loro nome e cognome. Ridere dei presepi borghesi e scontati e pregare, invece, davanti al presepio popolato da barboni, tossicodipendenti, donne di strada, poveri di ogni tipo mescolati a nomi di potenti umili, di ricchi solidali, di industriali convertiti, di premi nobel inginocchiati…Buon Natale!