STORM_X

...piccola riflessione (bis)...


...per esempio...se vogliamo analizzare comportamenti o situazioni per noi "normali" ma assolutamente "anormali" per altre culture... pensiamo alle eclissi solari ...sono o non sono un fenomeno naturale? Sì, le eclissi solari sono un fenomeno eccezionale, ma noi lo consideriamo normale, perché possiamo prevederlo e lo abbiamo studiato, sappiamo di cosa si tratta. Ma mettete il caso che un indigeno o delle popolazioni dell'antichità (che non avevano conoscenze scientifiche) assistano ad un'eclissi ...come la considererebbero? Per loro l'eclissi solare è un fenomeno anormale, è qualcosa di eccezionale e, nello stesso tempo, qualcosa che pone non solo tanti dubbi ma porta paura, incredulità, un fenomeno potremmo dire inquietante... Queste popolazioni, quindi, potrebbero "classificare" tale fenomeno come "anormale" solo perché la popolazione "IGNORA" cosa sia l'eclissi... per chi lo sa il fenomeno dinisce pre non essere più "anormale" ma assolutamente "normale". E questo concetto, secondo il mio modesto parere, lo potremmo ampliare ed applicare a molti, molti altri fenomeni. CHi parla di "anormalità" quindi esprime allora soltanto un GIUDIZIO? Può essere la "normalità" considerata una caratteristica legata essenzialmente alla nostra difficoltà a capire un fenomeno, un "qualcosa" che è nuovo?? Forse noi arriviamo a considerare "anormale" qualcosa che non sappiamo spiegare, qualcosa che il nostro "io" non sa accettare appieno...ma, se conosciamo il fenomeno non arriviamo a considerarlo "anormale" bensì a "catalogarlo", al massimo come "eccezionale" perché arriviamo a papirne in qualche modo le ragioni e i fenomeni che lo provocano, quindi qualcosa che riusciamo ad interpretare sebbene sia un fenomeno che si verifica raramente...e quindi possiamo, ancora, affermare che (sempre secondo me) una cosa diventa meno "anormale" oppure "normale" solo quando riusciamo ad interpretarla appieno. Mi sbaglio?