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Sorelle d'Italia super star


Nel tennis come in altri campi, ci pare scontato che gli atleti stranieri vengano cresciuti a pane, allenamenti e non di rado legnate, mentre i nostri vengano coccolati fra cuscini di piume e mousse al cioccolato, e poverino se hai perso l'incontro non è stata colpa tua. Che siano, insomma, non solo meno preparati, ma anche meno spinti a vincere, meno penalizzati se non portano risultati. Non a caso, persino noi italiani dei genitori delle sorelle Williams sappiamo tutto, pressioni psicologiche sulle figlie comprese, di quelli di Pennetta e Vinci praticamente nulla, se non che sono imprenditori e professionisti con la passione del tennis. Molto di loro, come dei genitori Halep, l'abbiamo appreso un paio di giorni fa, da un articolo del Financial Times che si chiedeva che cosa avesse di così speciale la Regione Puglia per dare i natali a due fuoriclasse del genere, forse l'olio buono chissà, e che bello il mare dove hanno nuotato.Ma forse, ed è questo il punto a cui vorrei arrivare, questo fantastico risultato è dovuto all'indole di queste due ragazze, a una strepitosa capacità di concentrazione, ma anche a una straordinaria consapevolezza di sè, certamente in parte naturale, ma in misura significativa frutto di un'educazione italiana, affettuosa e mirata si al raggiungimento degli obiettivi, ma mai penalizzante. Si è capito che Vinci avrebbe vinto quando la Williams ha iniziato ad agitarsi, nel timore di perdere. Quando è stato evidente che in quella partita stesse mettendo non solo la normale, ovvia voglia di vincere, ma tutta la sua vita, la sua figura pubblica, la sua famiglia e la sua storia. Ma il peso psicologico che portava addosso le impediva lo slancio necessario per ottenere il suo scopo. Dunque, mentre il modello genitoriale Williams-Halep perde e quello Vinci-Pennetta vince insieme con le figlie, credo che dovrebbe vincere, e diventare un esempio, anche il modello femminile che rappresentano: quello di due ragazze per bene, votate sì allo sport ma non a scapito della vita privata e dell'equilibrio personale, ma anche star senza aver bisogno di dover puntare sulla bellezza per diventarlo.