Just a stormy monday

Post N° 103


mangiava come un drago, e urlava come un leone quando litigavamo. e l'altra sera ha sfogato la fame e la rabbia con le benzodiazepine, e tubi e coma e poi risveglio. Sono ancora da solo qui in citta', l'unico parente proponibile, e non molto preparato. Fare la sfinge junghiana mentre lui cammina per casa e scuote la testa, piangendo e camminando, piangendo e camminando ancora. Depressione, come molte altre persone, eta avanzata e malattia. Il lavoro perso, perso lui. la terribile sensazione di una casa in cui uno non abita piu', cosi' pareva lui. Oggetti, tanti oggetti di viaggi andati e foto con il suo sorriso che non riesce piu' a rigarne il volto. il libri che riconoscevo, che mi prestava quando ero un adolescente e che me lo riportavano alla memoria, senza riuscire  a sovrapporlo a quello che mi si presentava davanti. e confessioni a fiumi, confessioni disorganizzate, a-temporali sul suo divano scomodo. avevo voglia di fuggire con una sua foto e ricordarmelo almeno per un'ora al di la' dell'oggi. e poi la notte che per lui e' come il giorno. passi misurati e silenziosi nel buio per il pudore i suoi.ci sara' da soffrire, questo dicono i suoi occhi. ci sara' da stare attenti per lasciarlo almeno almeno, aggrappato alla vita