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La portalettere- Recensione

Libro di Francesca Giannone 

Casa editrice Nord

Premio Bancarella 2023

Questo romanzo dalla vena biografica l'ho divorato in tre sere.

La storia di una donna, la bisnonna della scrittrice, prima portalettere negli anni '30, scesa dal nord per amore del marito, in un paese del Sud dove la mentalità era ben radicata e difficile da scalfire.

S'intrecciano vite di un'epoca assai lontana dove la forza di Anna di lasciare perdere e chiaccchiere maschiliste della gente, pian piano inzia ad essere una sorta di riferimento per le donne, grazie al fatto che in Liguria era un'insegnate e quindi più emancipata e lungimirante, fu la paldina per la  campagna per il diritto al voto esteso anche alle donne.

All'inizio il marito non la supporta ma poi capisce anche perchè lui avrebbe qualcosa da farsi perdonare, quindi per tacitare i suoi sensi di colpa la lascia libera.

Un personaggio che mi ha colpito molto è stato Antonio, il cognato di Anna, un sognatore con cui si scambiavano libri e pensieri, e qualcosa di più che è andato oltre tutto e tutti.

Peccato per quel gesto quando la matassa della famiglia Greco si è sbrogliata.

Carmela per me è stata una di vittima di Carlo, mi è spiaciuto che non ha saputo vedere al di là del"ma al gente cosa penserà, non è un lavoro da masculi" e non ha lasciato libero suo figlio di inseguire ciò che voleva fare da grande, al contrario di Anna che ha sempre spronato suo figlio e sua nipote a raggiungere i propri obiettivi.

Mentre scorrono le loro vite, scorre anche la storia d'Italia, con la seconda guerra mondiale e il boom economico degli anni'50, raccontando così l'evolversi dei costumi e usi della nazione.

Nel mezzo ci sono altre storie, di donne lasciate ai margini e riscattate grazie ad Anna, i figli, la cognata Agata che non comprendeva Anna, i preti, e tutto l'agglomerato di un paesino del Sud dagli anni'30 in poi.

Credo ancora oggi ci vogliano donne come Anna.

 

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
giulia lombardo il 07/11/23 alle 11:27 via WEB
Da quello che leggo direi che è da aggiungere ai titoli da leggere. Comunque anche se noi donne facciamo tanti passi in avanti, in molti casi ci sono retaggi culturali che limitano la crescita, ma se ci sono donne che combattono le battaglie e fanno da apripista per le generazioni future ben venga!!!!
 
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