raperonzolo

Di porti ed ancore...


 Le copie, anche vicine, sono sempre infedeli.Per questo forse m'impaccia scrivere, al momento: perché mentre mi guardo, già sfuggo e più non m'appartengo.Preferisco dire, fare, persino arrovellarmi a ri_ pensare. Non vedermi disegnata impropriamente. E con le mani mie, per giunta.Non avrei nessun equivoco a cui appellarmi, nessun fraintendimento cui aggrapparmi, se fossi io a crocifiggermi in uno stato rappreso che non riconosco già più.Restano i tratti dei contorni, è vero.Quelli dello schizzo, per fortuna (o per impegno) coerenti.Se però vado al dettaglio, io mi perdo.I sentimenti restano, integri, perché sempre nuovi, nella loro persistenza.Provati col raschietto, che incide e poi cancella, ma lascia il solco e quello ripercorre pure quando sfuma.Lascia che viva quest'abbozzo. Mutevole. Che sono.Se t'amo - e questo E', ne son sicura-questa è l'àncorae l'ancòra.