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« I precetti di KatinaLe persone di burro »

Lisbeth

Post n°34 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da rodopiecassandra
 

Certe guerriere si chiudono in un silenzio eloquente, fatto di sguardi sotto ciglia di sbieco.

Soffrono rabbiose mentre sembrano scostanti.

Non si fanno capire perché non trovano chi le voglia capire.

Certe guerriere hanno un drago sotto pelle, il marchio di quello che è stato, promemoria di quello che sarà.

Piangono senza far rumore. Accartocciate in un angolo della metro mentre schegge d'uomini scorrono dal finestrino.

Certe guerriere si mordono il labbro prima che il dire tradisca un pensiero che nessuno starà a sentire. 

E se colpiscono, se decidono, quando e se sferrano il pugno, prima di tutto si feriscono da sé. 

Sapendolo.

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Commenti al Post:
psico_crazia
psico_crazia il 29/02/12 alle 19:00 via WEB
E' proprio il ferirsi in modo consapevole per sferrare il pugno che mi fa venire i brividi... Solo una indelebile sofferenza puņ portare a fare certe cose. Se ci penso mi impressiona ancora..
 
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INFO


Un blog di: rodopiecassandra
Data di creazione: 12/07/2011
 

PER TE AMORE MIO

 

Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesci a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.

Alessandro Baricco, da “Questa Storia”

 
 

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