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« Le persone di burro |
Ho cercato tutta la notte parcheggio, girando in tondo, nel sogno. E non trovavo collocazione. Il posto, quando c’è, non consente manovra. Lo sterzo, lo specchietto, il piede: non sincronizzo le cose e non mi basta lo spazio, mai. Per fortuna a un certo punto sono planata leggera sulle tue labbra, in una classe anonima, al cambio d’ora. Transitorio il bacio e tu truccato come un punk (forse ho letto troppo Larsson ultimamente). Ma l’importante, in quel passaggio di consegne di una staffetta giornaliera, pindarica e senza sosta, è stata la morbidezza del tuo sorriso. Per un momento almeno ... è stata “casa”. |
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PER TE AMORE MIO
Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesci a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
Alessandro Baricco, da “Questa Storia”
“UAHUAHUAH…che scocchi l’ora!” ho sentenziato!!
L’ ho, quindi, teletrasportata nella mia classe! UAHUAHUAH...
E’ stato così che le ho somministrato il più efficace gadget clownesco “labbro Vs labbro” lasciandole sul volto una smorfia simile alla mia che, richiamando alla mente un sereno sorriso, le ha restituito sonno (casomai lo avesse perso, percezione di casa e, soprattutto, dell’ampio garage annesso!!!