Elogio della Follia

La follia e le peripezie delle diagnosi psichiatriche.


Ma chi sono gli psichiatri? Sono medici dell'anima (psyché) preposti alla sua cura (iatreia). Naturalmente per curare l'anima bisogna conoscerla. Ma gli psichiatri si sentono esonerati dalla conoscenza dell'anima individuale, perché a loro basta conoscere i sintomi della malattia, che sono poi quelle espressioni dissonanti rispetto al modo comune di essere al mondo che, in quanto dissonanti, vanno curati.Ma qual è il modo comune di essere al mondo? E'  un modo che varia di epoca in epoca e da ragione geografica a regione geografica, per cui quel che è normale in una tribù africana è folle per un cittadino europeo, così come quel che è normale oggi poteva essere rubricato tra le patologie del secolo scorso. Si prenda ad esempio la masturbazione, per la quale c'erano nel Settecento e nell'Ottocento medici specializzati in "malattie respiratori e masturbatorie", tra cui Simon André David Tissot che scrisse un libro sulle malattie mentali prodotte dalla masturbazione, o il suo contemporaneo Johann Georg Zimmermann, medico personale di Federico II di Prussia, che condivide tutte le teorie di Tissot, con l'unica variante che considera l'onanismo femminile molto più gravido di conseguenze morbose di quello maschile.La psichiatria dunque, per un lungo periodo si affida, più che al sapere, alle richieste d'ordine che di volta in volta provengono dal sociale, rubricando nella forma della malattia tutto ciò che l'ordine sociale espelle da sé.UMBERTO GALIMBERTI