Post n°34 pubblicato il 06 Marzo 2008 da Luca_Lo_Coco
Internet è lo strumento più democratico del momento. La rete è la più libera piattaforma esistente al momento. Lawrence Lessing offre uno spaccato quanto mai veritiero sulle possibilità offerte dallo strumento in questione, nel suo “Il futuro delle idee”. Egli, analizzando lo slogan Apple “Rip, mix, burn” dice “…questa pubblicità tocca un ideale profondamente radicato nella nostra storia. Perché la tecnologia che la Apple (e, ovviamente, altri) vendono potrebbe consentire a questa generazione di fare con la nostra cultura quello che le generazioni passate hanno fatto fin dall’inizio del consorzio umano: appropriarsi di ciò che è la nostra cultura. To rip it, copiarla; to mix it, rielaborarla in qualunque modo l’utente voglia; e finalmente, cosa più importante, to burn it, pubblicarla e renderla visibile e udibile ad altri. La tecnologia digitale permetterebbe a moltissime persone comuni di entrare a far parte del processo creativo. Di divenire, dalla condizione di “consumatore” (pensate a cosa evoca questa parola: passività, pigrizia, essere imboccati) di musica – e non soltanto di musica, ma di cinema, di arte, e di commercio – a quella in cui ciascuno può partecipare individualmente e collettivamente alla creazione di qualcosa di nuovo”[1]. Tutto il libro di L. Lessing verte sullo scongiuro di una possibile “tragedia” (oggi quanto mai veritiera): fare di internet una risorsa totalmente controllata. Oggi infatti internet gode di una libertà notevole ( già ristretta rispetto al passato), ed è bene tenere libera tale risorsa. Prima di Internet il concetto di condivisione era quanto mai ristretto. Oggi si dona qualcosa a qualcuno che non si conosce. Stupendo. E’ un po’ come il messaggio dentro la bottiglia che vaga per l’oceano alla ricerca di un destinatario. Poetico. Internet è un common: internet è un canale libero dove chiunque può partecipare e dove qualsiasi persona può dire qualunque cosa. Internet è libertà: internet è il paradiso. Il valore della libera condivisione è insito nella cultura dell’uomo: si pensi ai poth-luck distruttivi studiati dall’antropologo Boas: in tali poth-luck si condividevano e si ammassavano beni preziosi da distruggere; in questo modo, si offrivano idealmente i beni della comunità agli dei per ricevere in cambio un altro anno di cibo, di salute… In internet tutto ciò si amplifica all’ennesima potenza. E’ la comunità di tutto il mondo che condivide. Si condivide per il piacere puro del regalo, della gaia risata, della pura conoscenza, per divertimento. Si condividono le proprie esperienze... 1 - L.Lessing, Il futuro delle idee, Feltrinelli, Milano 2006, p.15
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