Better Angels

Perchè no?


Sono sempre stata troppo frettolosa nel giudizio e ho sempre lasciato passare amicizie belle che, chissà per quale fottutissimo motivo, mi sono colate dalle mani come l'acqua. Per impegni diversi, per tempi liberi diversi, per molte cose che ora non ho tempo di scrivere. Comunque, non volevo ridire sempre le stesse cose. Poi la mia capacità di giudizio e la mia innata diffidenza sono calati nel momento in cui ho deciso di lanciarmi e vivere la bella amicizia con una mia collega universitaria con la quale ci sentiamo spesso. Il rapporto è profondo e molto bello, mi pare anche abbastanza sincero (il totalmente non esiste mai da nessuna parte). All'inizio l'ho vissuta con slancio, come una cosa nuova, bellissima e totalmente inaspettata. Credevo davvero finalmente di aver trovato la persona giusta, così mi sono lasciata andare, ho tolto la mia corazza, mi sono aperta e non ho avuto paura di essere me stessa. Ero senza protezione e pronta a nuove conoscenze nel mondo "dei grandi".  Presumevo che, chiamandosi corso specialistico, ci fosse gente grande e, contemporaneamente, matura. La gente grande c'è (fin troppo, sinceramente) ma con un'immaturità degna di una scuola elementare. Probabilmente, come al solito, le conoscenze non sono state delle migliori, o comunque, non per nostra volontà sta volta  lo ammetto, abbiamo toppato in pieno. Mi fidavo, essendo senza barriere non sono riuscita ad aprire gli occhi e a rendermi conto che spessissimo la gente peggiore si nasconde dietro alle belle parole.L'esperienza (negativa ovviamente) appena passata mi ha aperto gli occhi completamente, mi ha aiutata a capire e a rimettere quell'armatura. Ho iniziato a ridimensionare e ad analizzare l'attuale rapporto con la mia amica che, pur bello, mi sembra un pò "malato". Facciamo le stesse cose, gli stessi corsi, insieme stiamo bene, parliamo di tutto anche per ore ma c'è qualcosa che spesso non mi fa respirare. A volte è come se ci fosse un fondo di costrizione che mi soffoca, nonostante davvero io le voglia un bene tremendo.E qui sta lo sbaglio, enorme. Per la paura che tutto possa finire (come mi è già successo altre volte e come mi è successo poco tempo fa) non mi godo quello che mi potrei godere ora. E ho anche paura a fare nuove conoscenze, ad aprirmi, a giudicare e contemporaneamente a giudicare il giudizio. Mi chiedo se sarò mai capace di capire effettivamente quello che le persone vogliono, a capire quello che sotto sotto vogliono dire e invece non dicono, mi chiedo se sarò capace di aprire gli occhi nel momento giusto. Ci dovrebbe sempre essere una via di mezzo. Io sono ermetica all'inizio ma poi spalanco i portoni. E' sbagliato l'ermetismo ma neanche un esasperato permissismo. Ci dovrebbe essere quella via di mezzo necessaria in qualsiasi rapporto per non farsi scottare da una persona che effettivamente poi si dimostra tutto il contrario. Io mi affeziono, è un lato del carattere e me ne rendo conto. Dal momento che con l'ermetismo non si risolve granchè, perchè quando mi rendo conto di sbagliare le porte si spalancano, non sarebbe meglio lasciare sempre uno spiraglio? Uno spiraglio per certe persone, la porta spalancata per quelle che sai che ti tradirebbero con una bassa probabilità.Come se aprissi la porta tenendo un gancino o un piede tra la porta e lo stipite. Senza paura, a questo punto, di fare nuove conoscenze e di aprirmi quel minimo che basta per andare d'accordo. I rapporti, certi rapporti troppo gonfiati, prima o poi si ridimensionano, si sfibrano. Ed è così, è normale sia così e non c'è niente di male in questo. Allora questa volta voglio partire con i piedi di piompo. Io sarò sempre la stessa agli occhi degli altri, delle nuove conoscenze che spero verranno, ma dentro di me è come se avessi quel piede nella porta che non la fa chiudere e che posso togliere senza dolore quando qualcuno la chiuderà con forza.Giusto, è così che devo fare.