Ciao

l'uccello con 2 teste


Siamo talvolta inconsapevoli del fatto che alcune nostre azioni, volte a risolvere i nostri personali problemi, ci rendono incapaci di cogliere le conseguenze di un agire “distruttivo” dell’altro da noi…poiché la cecità data dalla bramosia di cancellare chi riteniamo nemico per il nostro benessere…uccide il nostro stesso benessere. Dovremmo agire più da costruttori che da demolitori, da solutori senza ricerca di perdenti…ma è arduo compito il dominare l’istintività! E tanta la smania di emergere, che a volte annebbia la consapevolezza, e permette ad un delirio di onnipotenza di farci PREDE e portarci alla soglia della lucida, distruttiva, follia! Vi propongo una storiella Zen: “C’era una volta un uccello…con due teste in un unico corpo. La testa di destra era vorace e abilissima nella ricerca di cibo, mentre quella di sinistra era altrettanto ghiotta, ma maldestra. La testa di destra riusciva sempre a nutrirsi a sazietà, mentre quella di sinistra era incessantemente tormentata dalla fame. E così un giorno la testa di sinistra disse a quella di destra: “conosco un posto, qui vicino, dove cresce un’erba squisita di cui ti delizieresti, vieni che ti conduco dove si trova”. In realtà sapeva bene che si trattava di un’erba velenosa, ma voleva con questo stratagemma uccidere l’altra testa, per poter mangiare a proprio piacimento. E fu così che la testa di destra mangiò di quell’erba.E il veleno uccise l’uccello a due teste”. La mia conclusione personale…non da soli si arriva alla meta…insieme si viaggia meglio…