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Post N° 1183


Fuggiti dalla quotidianità e dagli impegni, si erano ritrovati in un albergo in cui potevano evitare la menzogna ed essere ciò che avrebbero voluto essere : oltre le convenzioni, oltre i doveri e le prescrizioni della loro esistenza ufficiale, solo un Uomo e una Donna...solo un Uomo per lei e una Donna per lui...Un'unica stanza, che avevano deciso di condividere , per rubare al mondo un frammento di felicità...E una uscita  la sera,al ristorante intrecciando le dita a dispetto dei presentiE poi la corsa verso l’aereoportoUn gelato al pistacchio di Bronte.Una canzone che suona al bar. Le note  gli arrivarono dritte al cuore , smossero quello stagno fermo di emozioni e stavano quasi per far fluire le lacrime senza che potesse controllarle...Non gli restò che sfuggire allo sguardo dei presenti e allontanarsi verso un'altra sala. Lui gli andò dietro e la guardò con lo sguardo di chi non riesce a comprendere cosa stia succedendo...- Maledetta felicità – penso’ fra se’ - è una frase di mia madre...avrebbe sempre voluto dire "benedetta" , ma "maledetta" era quello che le usciva...credo abbia ragione..Sorrise, comprendendo il senso profondo del momento, compiacendosi di quella apparente fragilità che non riusciva più ad essere contenuta, che non riusciva più ad essere repressa e celata...e lo baciò a suggello di un attimo che già stava per finire e che, lo sapeva bene, forse sarebbe rimasto unico e irripetibile..ma che adesso,almeno sognando possa ripetersi, la tiene viva.to be continued