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.........Se oggi dovessi raccontare la mia vita a qualcuno, potrei farlo in maniera tale che mi giudicherebbe una donna indipendente, coraggiosa e felice. Nient'affatto. A me è proibito menzionare l'unica parola che è più importante degli undici minuti: "amore".Per tutta la vita, ho concepito l'amore come una sorta di schiavitù accettata. E' una menzogna: la libertà esiste solo quando è presente l'amore. Chi si abbandona totalmente, chi si sente libero, ama al grado estremo.E chi ama al grado estremo, si sente libero.Perciò, nonostante adesso io viva e faccia e scopra tantissime cose, nulla ha senso. Spero che questo periodo passi velocemente, affinche io possa tornare a cercare me stessa, incontrando un uomo che mi capisca, che non mi faccia soffrire.Ma che stupidaggini sto scrivendo? Nell'amore, non si può ferire nessuno. Ogniuno di noi è responsabile di quello che prova, e non può incolpare l'altro.Io mi sono sentita ferita quando ho perduto gli uomini dei quali mi ero innamorata. Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno.Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla. ....La passione ti fà smettere di mangiare, di dormire, di lavorare, di vivere in pace. Molti si spaventano perchè, quando compare, distrugge tutto ciò che di vecchio incontra.....Altri individui pensano esattamente il contrario: si abbandonano senza riflettere, aspettandosi di trovare nella passione la soluzione di tutti i loro problemi. Attribuiscono all'altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità. Sono sempre euforici perchè è accaduto qualcosa di meraviglioso, oppure depressi perchè un evento inatteso ha fnito per distruggere tutto.Sottrarsi alla passione, o abbandonarsvisi ciecamente: quale di questi atteggiamenti è il meno distruttivo?Non lo sò......Il desiderio profondo, più reale, è quello di avvicinarsi a qualcuno. Da quel momento, cominciano le reazioni, e l'uomo e la donna entrano in gioco. Tuttavia ciò che accade prima - l'attrazione che li ha uniti - è impossibile da spiegare. E' il desiderio immacolato, nel suo stato puro.Quando il desiderio è ancora in quello stato, uomo e donna s'innamorano della vita, vivono ogni attimo con venerazione e in modo consapevole, aspettando sempre il momento giusto per celebrare la prossima benedizione.Queste due persone non hanno fretta, non fanno precipitare gli eventi con azioni inconsapevoli: sanno che l'inevitabile si manifesterà, che ciò che è autentico troverà sempre una maniera di mostrarsi. Quando arriva il momento, non esitano, non perdono l'occasione, non si lasciano sfuggire un solo attimo magico perchè conoscono e rispetano l'importanza di ogni secondo......il marchese De Sade diceva che le più importanti esperienze dell'uomo sono quelle che lo portano all'estremo. Soltanto così apprendiamo, perchè ciò richiede tutto il nostro caroggio."Quando un capo umilia un sottoposto, o un uomo ferisce la dignità della sua donna, è solo un vigliacco, oppure si stà vendicando della vita. E' un essere che non ha mai osato guardare nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera selvaggia, di capire che cosa siano il sesso, il dolore, l'amore: sono esperienze-limite dell'uomo"."E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di conoscere la vita. Il resto è solo un far passare il tempo, un ripetere lo stesso esercizio, invecchiare e morire senza avere realmente saputo che cosa si stava facendo."..........Ho soltanto udito i tradizionali commenti sul sadismo: "Arriviamo a conoscerci soltanto quando raggiungiamo i nostri limiti."E questo è vero. Eppure può anche esser considerato erroneo, perchè non è importante conoscere tutto di noi stessi. L'esser umano non è fatto solo per ricercare la saggezza, ma anche per arare, piantare, raccogliere e fare il pane.Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie, tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può dare; l'altra vuole esser schiava della routine, della vita familiare, delle cose che si possono pianificare e raggiungere.L'incontro di una donna con se stessa è un gioco che comporta seri rischi. E' una danza divina. Quando ci incontriamo, siamo due energie sovrannaturali, due universi che si scontrano. Se nell'incontro non c'è il rispetto dovuto, allora un universo distrugge l'altro......E. escogitò un sistema per evitare che sentimenti così belli si trasformassero in sofferenza: ogniqualvolta le fosse sovvenuto qualche pensiero positivo legato a E.R. e poteva riguardare la vita quotidiana, oppure essere un'idea di cui avrebbe voluto discuterne con lei, o semplicemente la piacevole ansia di sapere quando sarebbe tornata, avrebbe interrotto ciò che stava facendo, per sorridere al cielo e ringraziare di essere vivo e di non aspettarsi nulla dalla donna che amava. Se, invece, il suo cuore avesse reclamato per quell'assenza, o per le cose sbagliate che aveva detto durante i loro incontri, lui si sarebbe detto: "Ah vuoi pensare a questo? Va bene,d'accordo, continua pure a fare ciò che vuoi, mentre io mi dedico a fare cose molto più importanti."E continuava a leggere, oppure, se era per strada, si sforzava di concentrare l'attenzione su tutto ciò che la circondava.........Quando non ho avuto più nulla da perdere, ho ricevuto tutto. Quando ho smesso di essere chi ero, ho incontrato me stessa.Quando ho conosciuto l'umiliazione e la sottomissione totale, sono stata libera. Non sò se sono malata, se è stato un sogno, o se accade una volta sola. Sò che posso vivere senza tutto ciò, ma io vorrei incontrarlo di nuovo, ripetere l'esperienza, spingermi oltre il punto in cui sono arrivata.Avevo paura del dolore, anche sè non era forte quanto l'umiliazione - era solo un pretesto....mi sono sentita più vicino a Dio.........lui riuscì a decifrare, attraverso la pittura dei miei quadri, quello che stavo vivendo e sperimentando. Il giorno seguente mi cercò e mi chiese se ero felice. Se lo fossi stato, avrei dovuto continuare a fare ciò che mi piaceva. In caso contrario, mi sarebbe convenuto seguirlo...."Mi fece camminare sui sassi, a piedi nudi. Mi fece patire il freddo. Mi costrinse a capire la bellezza del dolore: ma di un dolore inferto dalla natura, non dall'uomo. Lui lo chiamava Shugen-do: era una pratica millenaria."Mi disse di essere un uomo che non temeva il dolore, e questo era un bene, perchè per dominare l'anima bisogna imparare a dominare il corpo. Mi disse anche che stavo usando il dolore in maniera sbagliata, e questo era un grosso male.....voglio capire il dolore....l'hai sperimentato ieri e hai scoperto che conduce al piacere, l'hai provato oggi e hai trovato la pace. Non abituarti, perchè è assai facile vivere con il dolore, è una droga potente, presente nel nostro quotidiano, nella sofferenza nascosta, nelle rinunce che facciamo, quando diamo la colpa all'amore per la sconfitta dei nostri sogni. Il dolore spaventa allorchè mostra la sua vera faccia, ma è seducente quando si ammanta di sacrificio, di rinuncia. o di vigliaccheria. L'esser umano, per quanto lo rigetti, trova sempre una maniera per stare in sua compagnia, per corteggiarlo, per fare in modo che sia parte della propria vita...Nessuno desidera soffrire, eppure quasi tutti ricercano il dolore e il sacrificio, e allora si sentono giustificati, puri e meritevoli del rispetto dei figli, dei mariti, del prossimo, di Dio.....Sappi soltanto che non è la ricerca del piacere a far muovere il mondo, ma la rinuncia a tutto ciò che si reputa importante. Il soldato va forse in guerra per ammazzare il nemico? No, và a morire per la patria.Alla moglie piace mostrare al marito quanto sia contenta? No, vuole che veda quando gli è devota, quanto soffre perchè lui sia felice. Il marito che si reca al lavoro per la propria realizzazione professionale? No, versa lacrime per il bene della famiglia........dolore e sofferenza che giustificano ciò che dovrebbe arrecare solo gioia: l'amore......tratto da "11 minuti" di P. Coelho