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Se mi sento colpevole, credo, è perché l'ho lasciato sognare quando io non sognavo nemmeno tanto così. Cercavo solo di guadagnare tempo per migliorarmi un po': sapevo benissimo che non sarei mai diventata una diva del cinema. È troppo difficile e, se si è intelligenti, troppo imbarazzante. I miei complessi d'inferiorità non sono abbastanza inferiori; si pensa che essere una diva del cinema e avere un ego bello, grande e grosso siano tutt'uno: invece è essenziale non avere affatto ego. Non voglio dire che non mi interessi diventare ricca e celebre. Sono cose che ho in programma e un giorno o l'altro cercherò di raggiungerle; ma, se dovesse accadere, il mio ego me lo voglio portare ancora appresso. Voglio essere ancora io quando mi sveglierò una bella mattina e andrò a fare la prima colazione da Tiffany.
Truman Capote, Colazione da Tiffany (1958)