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E' bello comunque sapere, pensare che esisti.........   E' come se un albero fosse cresciuto in me, con le radici nel cielo, e i rami nella terra... Conosce quella cosa rarissima che chiamano "folgorite"?»«No, racconti.»«Un giorno di qualche anno fa, nel deserto africano, il Signore del Tempo mi fece il dono di mostrarmela: viaggiavamo veloci con la nostra vettura quando notai, a poca distanza dalla pista, un bellissimo alberello secco e capovolto, come fosse caduto dal cielo. Chiesi all'autista di fermarci un istante e mi diressi verso quel punto, ora nascosto da una duna. A poco a poco, avvicinandomi, credetti di avere un'allucinazione, perché quel legno scheletrito pareva metallo fuso, esploso, cristallizzato nella posa estrema della sua espansione. Nell'alto, la radice del tronco era una bocca slabbrata, una campana di tromba spalancata al cielo, e nel basso i rami degradavano, sempre più sottili, come dita che s'allungano per aggrapparsi disperate alla terra, ma con l'energia di una dilatazione improvvisa, fulminea, violenta. Il colore era ferreo, screziato d'un rosa annerito, e le superfici -rugose, irregolari- erano come ferro corroso da ruggine. Allungai la mano per raccoglierne un rametto, ma appena lo sfiorai... tutto crollò e si disfece di fronte ai miei occhi!Ero spaventato, ma osservai una stranezza ancora più grande: di quell'alberello, ogni ramo era cavo e le pareti, sottilissime, d'estrema fragilità. Al contatto delle dita i rametti più fini si sbriciolavano in frammenti simili a cristalli opachi, e tutto intorno il vento spostava innumerevoli pezzetti di quello che un istante prima credevo fosse un albero morto, sradicato e capovolto.La nostra guida venne a chiedermi di riprendere il viaggio, e mi spiegò che quel rarissimo fenomeno si produce quando un fulmine colpisce la sabbia, e affondando le sue dita di fuoco in profondità, brucia, fonde e cristallizza, in quella soffice moltitudine di granelli, la sua stessa figura. Poi il vento del deserto giunge a spostare le sabbie, pulire e far emergere delicatamente l'orma di quella deflagrazione, e un albero capovolto appare, solo per qualche tempo, finché proprio quel vento, com'è nella sua natura, non eccita troppo il soffio, e tutto quel fragile equilibrio d'un colpo crolla e si disfa in altra e informe sabbia.»dal web