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Post n°577 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da mrjbigmat
Ricominciamo dal minibasket ca squali un cinni su: I bambini e le bambine saranno allenati da Piero Scarano, attuale coach della Nertos Cosenza, squadra militante nel campionato di C nazionale.
A seconda del numero raggiunto, si valuterà se inserire anche qualche bambino di età minore.
Post n°576 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da mrjbigmat
Per concludere il discorso su quell'annata, resta da dire che furono i dirigenti a non inquadrare la situazione. Non ci voleva un genio, bastava essere un po' svegli, non avere le fette di prosciutto, capire un po' di basket, vedere qualche (non) allenamento, parlare e fidarsi dei giocatori, cioè fare quello che fa ogni buon dirigente (nessuno, nemmeno quelli che giocavano 30 minuti, era contento, anzi. E qualcuno ci provò a dirlo e, fra poco, diremo chi era che doveva parlare e perchè non lo fece così come non l'ha mai fatto veramente in vita sua limitandosi a quelle pippette pre e post partita e durante l'intervallo della lines) per capire che:
C'era chi sapeva o si era accorto di tutto questo (io tutte tranne quella che era un agent), ma, come sempre, preferì tacere, mettendo a rischio (per niente) l'esistenza della società (cui a parole teneva tanto e da cui tanto ha avuto, essendo stato (ogni tanto s'è ammosciato pure lui) un pupillo da sempre, cui tutto è stato perdonato, esaltato (giustamente) e compreso nelle cazzate che ha fatto anche lui (in campo e fuori), comprensione che gli ha dato la possibilità di crescere gradualmente ottenendo ottimi e meritati risultati. E proprio per questa "eterna benevolenza" nei suoi confronti sarebbe stato ascoltato. A differenza di me che pupillo non sono mai stato (sicuramente per colpa mia o forse perché non venivo da panejancu, u vùascu, via popilia e santu vito, quartieri simbolo della cosentinità) e che mi ero bruciato per tutti, 2 anni prima, conquistandomi la fama di rompicoglioni (quando avevo sostenuto solo la tesi su cui eravamo tutti d'accordo prima di essere insultato, provocato e offeso da persone che avevano altre mire, alcune delle quali appena arrivate in società e provenienti dalla solita altra sponda. E deriso proprio da polpaccino all'epoca non ancora capitano coraggioso, ma soltanto silenziosissimo professionista, come tutti quelli non di Cosenza). A questo punto, le cose sono due: o non sapeva, ma alcune cose andavano solo capite, e allora non sei in grado di fare il capitano, cosa che poi, osannato, ha fatto per almeno una decina di anni (dopo aver girovagato per altrettanti in giro per il sud d'Italia), oppure le sapevi e, per convenienza personale, non hai parlato perchè tanto i tuoi 25 minuti in campo li avevi, i soldini pure (a qualcuno arrivavano, magari girando l'incasso, mentre i muli faticavano per la gloria che non gli veniva riconosciuta nemmeno, coem ho dimostrato ieri, quando sarebbe stato dovuto. Altri magari, grazie alla pallacanestro, avevano ottenuto un lavoro "presidenziale", pur sbandierando di giocare praticamente gratis) e che la squadra si fotta (come sempre). In entrambi i casi, non una grande figura. E neppure vincente come la propaganda strombazzante ha fatto (e fa) passare visto che non vince, pur avendoci provato fino all'anno scorso (con uno squadrone per la categoria), un campionato dal '97 (al paesino mio fa 16 anni) e non da protagonista (come sempre la propaganda vuole far passare) tanto è vero, che l'anno dopo, lui cosentino di panijanco doc, emigrò, indotto alla rinuncia del primo anno di B1 (quello mio per intenderci). Giocando tutti gli anni con squadre forti e ambiziose, alcune delle quali costruitegli attorno da Scimmione l'Africano (un vero fallimento anche come dirigente), entrambi lautamente pagati (e non solo). Due anni fa, con una bella squadra, fatta per vincere il campionato, persero in semifinale dopo essere stati in vantaggio di (mi pare) 18 punti a 5 minuti dalla fine della partita contro i ragazzini dell'altra squadra (che poi fu sconfitta in finale regionale da noi della Nertos). Roba da guinness dei primati. Ovviamente, il capitano coraggioso è responsabile della squadra solo nelle vittorie, le sconfitte sono sempre degli altri. Furono trovati un paio di capri espiatori che si "cacarono nelle mutanne" (sempre gli altri. E tu che sei condottiero con le palle?) e che non vennero riconfermati. A differenza del capitano condottiero coraggioso che ebbe così modo di perdere anche l'anno scorso, con uno squadrone ripeto, contro una squadra di Under 19. Alla fine di entrambi gli anni, super esaltazione per la doppia doppia di media (in c regionale!) e nessun cenno, come sempre, al fallimento di squadra. Questa convinzione di avere le palle e autoassegnazione delle stesse è una caratteristica (fissazione) di famiglia (salvo poi, il parente, non reggersi in piedi in campo in uno spareggio per salire in serie C nazionale, senza nessun motivo di: stanchezza, caldo, cattivo rapporto con l'allenatore, periodo di difficoltà conseguente ai citati o altri motivi tipo rientro da infortunio o da lunga sosta). Mah! Questo (e tanto altro) è se vi pare. Ps: poi qualcuno mi diceva: ma perché non ridi mai (cosa peraltro non vera, visto anche le foto dei festeggiamenti). Era semplicemente che io non avevo capacità attoriali (come tanti altri) e non sapevo nascondere la mia delusione nell'immediato. Poi mi passava, ma intanto tutto si accumulava devastandomi letteralmente. Ps2: ripeto parole già scritte (mi sopporti chi mi vuole sopportare: abbiamo quasi finito). Qualcuno potrà dire: "ma si trattava solo di pallacanestro!". Vero in parte. Certo non sono neanche da paragonare alle vere tragedie della vita, ma, al livello a cui eravamo, si deve considerare almeno un lavoro part-time. Un lavoro mal retribuito (diciamo nel mio caso vicino al nulla, ma non mi importava) che, a causa di tutto quello che sto riportando, a me aveva dato solo insoddisfazione e delusioni, a fronte di enormi sacrifici (io già lavoravo). Quando dai tanto e, alla fine, ricevi niente, qualsiasi cosa sia ti distrugge. Anche perché, nel mezzo della propaganda, anch'io mi ero convinto di non aver fatto niente di buono (cosa falsissima anche nell'anno della promozione in b2, in cui io incontrai moltissime difficoltà dopo il rientro in seguito alla lite).
Post n°575 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da mrjbigmat
In attesa (siamo sempre in attesa che qualcuno lassù si decida o _O ) dei video veri: Bruce Springsteen - Dallas, Texas - April 6, 2014…: http://youtu.be/acWHLKuDeok
Post n°574 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da mrjbigmat
Per evitare malintesi e incomprensioni legati (l'aggettivo quando si riferisce a due parole di genere diverso va concordato al maschile. E' na poco cumu i figli ca pigliano sempre u cugnume du patre che li riconosce) alla "mia presunzione ed arroganza unitamente alla ridotta intelligenza che mi fa essere così ottuso mediante questo strumento di comunicazione e condivisione......", chiarisco anche per le persone molto più intelligenti e umili di me, e soprattutto di gran lunga più forbite, che è rivolto solo a chi c'era o a chi ha fatto di tutto (pur non c'entrando un cazzo) per esserci (ovviamente in negativo). Mia suocera dicia: chini si pungia si fa cchiu là. (continua ca mo ho da fare e non voglio sbagliare nemmeno una parola). Purtroppo, quando si commenta una partita in cui si è giocato bene (molto bene), è impossibile omettere quello che si è fatto. Anche perché sto facendo tutto questo proprio ristabilire la verità, sarebbe assurdo che non parlassi di me. Fra le verità (occultatissime) c'è che io ogni tanto giocassi bene (molto bene). E sì, capitava anche a me (e anche con Bignettone). La partita cui si riferisce il tabellino è quella, ormai famosa, delle 3 stoppate poi ridotte a 2 per il solerte interessamento del girovagante zingaro della palla a spicchi, l'esimio Bignettone. In quella partita io non feci solo le 3 stoppate e i 10 punti, ma anche 5/6 al tiro, diverse palle recuperate e molti rimbalzi. Entrato in quintetto (per un problema alla caviglia di Suarez), uscii dopo una decina di minuti (al primo accenno, come tutti, di fatica, avissimi i fa') con il punteggio a -4. Rientrai a partita finita sotto di più di 20 punti con una squadra che faceva fatica ad avvicinarsi a canestro. Recuperammo qualche punto, ma la partita era già andata. Quelle cifre io le feci quasi tutte nei primi 10' di partita, con il mio cambio in campo (in quell'occasione) la partita si mise male già nel primo tempo e lui giocò pessimamente. Secondo voi chi rientro in campo all'inizio del secondo tempo: un giocatore (inferiore quanto vuoi al titolare) che era stato praticamente perfetto e con il quale la squadra era più o meno pari (quando decise il cambio mi pare fossimo -2) o il giocatore che stava andando malissimo, che non si era allenato tutta la settimana (e non si allenava nemmeno ad agosto come me e pochissimi altri) per infortunio e con il quale la squadra avversaria stava dilagando? Risposta sbagliata: entrò Suarez facendo sprofondare ancor di più il punteggio. A fine partita il capolavoro. Dichiarazione di Bignettone: "Ma Suarez me lo poteva dire che stava bene"! Cazzo, abbiamo preso più di -20 in campo con lui. E chi ci ha giocato o l'ha visto giocare sa che vuol dire un Suarez a 7punti (i tiri sono gli stessi come numero sia a trenta che a sette). E se stava male che succedeva? Con me è andata più o meno pari, e invece di dire: "non dovevo mettere in campo un infortunato, spari 'sta minchiata? Si deve tenere conto anche che, se fosse stato bene Suarez, io non avrei messo piede in campo. In realtà, credo volesse dire che non credeva al suo infortunio ritenendolo solo una scusa per non allenarsi. Spero almeno. Lo stesso tipo di partita la feci qualche settimana dopo, a Mesagne, con tabellini sostanzialmente uguali. Come premio non fui convocato nella partita successiva perché erano arrivati i nuovi. In questo caso, non si tenne conto del fatto che io mi stessi allenando dal 18 agosto, nè ovviamente delle prestazioni. La non convocazione Bignettone non ebbe nemmeno il coraggio di comunicarmela personalmente, facendomi telefonare da un altrettanto solerte dirigente. Per la cronaca poi la partita successiva, a Napoli, contro il Barra, la giocai perchè tre miei compagni fecero un incidente stradale tornando da Reggio dove erano stati a vedere una partita della nazionale (mi pare). E la vincemmo contro una squadra forte che poi ci batostò duramente in casa (mi pare una trentina almeno). Io ero in tribuna (ovviamente con me in campo non sarebbe cambiato niente, però con me in campo avevamo vinto. In trasferta e con assenze). Il nuovo arrivato (mi pare che ne giocò solo uno) fece 31 punti, ma quella fu una delle poche partite in cui dimostrò il suo valore. Mi pare Andreotti mi fece notare che viaggiava su percentuali tipo qualcosa più del 20% da 3 e qualcosa più del 30% da 2. Insomma, chiunque avrebbe detto: "Così sono tiratore anch'io". Considerato che, oltre a essere quasi la sua unica caratteristica, anche gli schemi erano disegnati tutti per lui GIA' PRIMA CHE ARRIVASSE (quasi tutti prevedevano un doppio blocco alto) e inutili, anzi dannosi viste le caratteristiche di tutti quelli che c'erano fino al suo arrivo. Dell'altro ho già detto che chiunque avesse fatto la metà di sfracelli che fece lui sarebbe stato disi-tesserato dalla Fip forse a vita. Invece giocò fino a quando non si decise che era meglio venisse operato. Alla fine fu una fortuna (lo sarebbe stato anche prima) perché ci salvammo grazie a un canestro di Andreotti, che si fece trovare pronto ad Avellino (così come mi ero fatto trovare pronto io, qualche settimana prima, nella fase regolare, quando, per l'ennesima volta, contribuii in maniera notevole, al recupero (parziale) dei soliti venti punti che ci aveva rifilato la capolista Montegranaro. Con il metro valutativo con cui sono stato giudicato io, quella è stata, a mia memoria, l'unica cosa decisiva ai fini di un campionato, fatta da Andreotti nei suoi 5 anni cosentini. Il resto una parvenza di eroe gessato (una buona lontananza, come dice uno che conosco) esibita in ogni modo. Ma Andreotti non è stato l'unico eroe per finta.
Post n°573 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da mrjbigmat
NONOSTANTE TUTTO, IO C'ERO. QUALCUN ALTRO ERA PIU' IN BASSO (E ROSICAVA. TERMINE CHE ODIO, MA CHE DESCRIVE PERFETTAMENTE LA SITUAZIONE. PURTROPPO NON SI LIMITAVA A ROSICARE INTERNAMENTE).
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il 12/01/2015 alle 12:26
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il 12/01/2015 alle 12:14
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il 12/01/2015 alle 12:02
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il 12/01/2015 alle 12:00