IlClan05

Blogger Condannato (Di Pietro Orsatti)


Arriva la stretta sulla libertā di espressione anche su Internet. Qui sotto informazioni e link su una sentenza che riesuma il reato di "stampa clandestina". Firmate gli appelli in rete. Stampa clandestina? Parte la petizione. A Roma   Un blogger condannato per stampa clandestina? La sentenza resa pubblica nei giorni scorsi ha suscitato grande emozione in rete ed ora c'č chi promuove una protesta per sensibilizzare su un argomento delicatissimo. In particolare ci lavora Censurati.it che ha avviato una petizione web. La petizione parla di "sentenza oscurantista" e di "fatto gravissimo" che "potrā avere effetti devastanti per la libertā di espressione sul web in Italia". A detta di Censurati.it, che da molti anni segue da vicino le restrizioni e i limiti imposti alla libertā di espressione dentro e fuori della rete, č stato di fatto condannato "un normalissimo blog". La sentenza viene descritta, dunque, come "incredibile", una sentenza "che reca riscontri soltanto in Cina e in qualche nazione a regime dittatoriale, per le leggi che vigono nel nostro paese č un'assurditā. Costituisce un attacco frontale al mondo del web, alla democrazia, ai diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Č quindi importante che le realtā delle reti, le sedi dell'informazione, le espressioni del paese civile rispondano con la massima determinazione". Libertā sul web. Sentenza oscurantista in Italia. Condannato penalmente da un tribunale della Repubblica per il reato di "stampa clandestina", reo di aver curato il sito internet di documentazione storica e sociale "accadeinsicilia", giā oscurato d'autoritā. E' avvenuto un fatto gravissimo, che potrā avere effetti devastanti per la libertā di espressione sul web in Italia. Carlo Ruta č stato condannato a una pena pecuniaria, per "stampa clandestina", solo per aver gestito un sito di documentazione storica e sociale, in sostanza un normalissimo blog, di cui peraltro era stata comprovata, dalla polizia postale di Catania, cui era stato conferito l'incarico degli accertamenti, la non periodicitā regolare. L'incredibile sentenza penale č stata emessa dal giudice Patricia Di Marco, presso il tribunale di Modica, dietro denuncia presentata dal magistrato Agostino Fera, noto alle cronache per le censure di cui č stato fatto oggetto da diversi parlamentari della Repubblica, da Giuseppe Di Lello al presidente dell'Antimafia Francesco Forgione, in relazione alla gestione dell'inchiesta giudiziaria sul caso del giornalista Spampinato. Una sentenza del genere, che reca riscontri soltanto in Cina e in qualche nazione a regime dittatoriale, per le leggi che vigono nel nostro paese č un'assurditā. Costituisce un attacco frontale al mondo del web, alla democrazia, ai diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. E' quindi importante che le realtā delle reti, le sedi dell'informazione, le espressioni del paese civile rispondano con la massima determinazione.  Fonte: http://www.orsatti.blogspot.com