TARANTELLA-CZ6

PER AMORE SOLO PER AMORE IO LO AMMAZZEREI!


«L'ho fatto per amore»Writer con mamma sorpreso dalla poliziaSu un muro di via Lario ha disegnato una faccia disperata, mentre la madre aspettava in macchina: «Era il mio messaggio per lei»        
Sul muro ha disegnato una faccia disperata, occhi smorti, bocca con gli angoli in giù. Doveva essere la rappresentazione della tristezza più cupa. E lei doveva vederlo, quel volto desolato: il suo. Una sorta di autoritratto, per farle capire quanto stesse soffrendo. La mamma se n'era resa conto, che il figlio aveva il cuore a pezzi. E alla fine ha accettato. «Meglio che ci sia anche io», dev'essersi detta. Nella tarda nottata di sabato scorso, quando ormai era quasi l'alba, ha preso la macchina e ha accompagnato il ragazzino a fare un graffito vicino alla scuola. Lui spruzzava colore disperato, lei controllava da dietro i finestrini. La polizia li ha trovati così. Sono stati loro stessi a raccontarlo agli amici e a qualche compagno di classe, tra vergogna e imbarazzo. Erano in via Lario, vicino all'angolo con viale Marche. Dall'altra parte della strada ci sono il liceo Cremona e l'istituto tecnico Zappa.Il ragazzo era all'opera con le bombolette. Aveva schizzato un pupazzo piuttosto grosso: profilo nero, pantaloni blu, maglia viola. I tratti del volto studiati per commuovere. La madre guardava e rifletteva, il figlio stava commettendo un reato, però a volte ci si fa un alibi per le debolezze. E le debolezze verso i figli che soffrono sembrano ancora più accettabili, più giustificabili. Poi hanno visto i lampeggianti che si avvicinavano. Il ragazzino si stava giustificando con gli agenti, lei è scesa dalla macchina immediatamente, e si è presentata di fronte alla polizia per provare a soccorrerlo. Lo sa che è stata una pazzia. Anche se il danneggiato, il titolare della pizzeria «Calafuria» che si è ritrovato la parete imbrattata proprio accanto alla vetrina, non sembra scomporsi più di tanto: «In fondo è una roba tenera — sorride — e non è affatto brutto».La prende con filosofia perché lui è abituato alla Milano di notte, il suo locale è aperto fino a tardi, il sabato arriva anche alle 4 del mattino. Anche se una «roba del genere» non l'aveva mai vista. E qualcuno, là nel condominio, è anche curioso. Perché l'autoritratto sofferente è incompleto. Manca di rifiniture. E soprattutto non ha messaggio. Doveva esserci un nome, forse. E poche parole, almeno per farsi riconoscere, per essere sicuro di colpire quella femme fatale coi jeans a vita bassa. Chissà: «Non mi lasciare», o «Perché te ne sei andata». Le parole d'amore che si gridano a 15 anni. Anche se la mamma è lì a guardare.