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PORTA VENEZIA (MILANO) (12/02/2008) - Tabaccai che fanno la conta di furti e rapine, edicolanti che chiedono la videosorveglianza, orefici costretti ad innalzare barricate per tenere alla larga i criminali, quando le regole del commercio detterebbero l’opposto. Da una parte. Dall’altra, il capo della squadra Mobile Francesco Messina e il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, intervenuti ieri sera durante l’incontro organizzato dalla Camera di commercio di Milano, in corso Venezia 49, per rispondere ad un’unica, pressante richiesta: più sicurezza.

LE RICHIESTE
Un numero verde per le rapine, un referente in ogni comando di zona (di cui avere anche un numero telefonico diretto), una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio e corsi di formazione per apprendere come comportarsi in caso di pericolo. Sono queste le principali richieste presentate ieri dal presidente della Federazione italiana tabaccai, Emanuele Marinoni e dal presidente dell’associazione lombarda orafi, Luca Buccellati.

«Chiediamo - dichiara Buccellati - un numero preferenziale dedicato a noi commercianti che permetta di avere un contatto immediato ed evitare le attese telefoniche». Aggiungendo: «Siamo molto preoccupati, subiamo un grandissimo stress a livello di sicurezza. Il nostro lavoro è cambiato, bisogna avere un contatto diretto con il pubblico, non possiamo chiuderci dietro a doppie porte o ad ingressi a bussola». A rincarare la dose, il presidente del sindacato locali da ballo (Silb), Rudy Citterio: «Ci stanno letteralmente sparando addosso. In città non si registrava da tempo un’escalation di fatti così violenti», denuncia Citterio.

LE RISPOSTE
«I commercianti - risponde il capo della Mobile Messina - devono farsi parte attiva del processo di sicurezza. Se da una parte, non possiamo introdurre un numero verde per le rapine, dall’altro invito i commercianti ad avere un rapporto diretto con i referenti dei diversi comandi di zona». Messina, inoltre, sottolinea: «Il consiglio che do ai commercianti è quello di non reagire. Bisogna piuttosto prestare la massima attenzione ai dettagli per aiutare la memoria visiva. Le armi vanno evitate. Solo nel far west i problemi si risolvono con le armi, e a Milano non siamo nel far west. La situazione è da monitorare, ma il tasso di criminalità è fisiologico e non patologico. C’è piuttosto un problema di percezione della sicurezza».

Negativi i commenti riscossi dal vicesindaco De Corato che invita i commercianti a «partecipare ai corsi di autodifesa perché qualche colpo di karatè ben assestato è meglio di qualsiasi allarme e delle pistole». E annuncia: «Presto il Comune metterà a disposizione degli edicolanti, altra categoria molto colpita, finanziamenti per l’installazione di sistemi di videosorveglianza».

Donatella Coviello