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QUEL GRAN GENIO DEL MARCO! 1 PARTE

Post n°615 pubblicato il 17 Maggio 2008 da pianosindaci

Bancopoli: conti correnti, facciamo il punto - a cura di Marco Saba, Centro Studi Monetari, 18 maggio 2008

A tre anni della nascita del Centro Studi Monetari, decisa nell'incontro di Rimini del marzo 2005, facciamo il punto sullo stato della nostra ricerca sulla moneta e sulle anomalie dell'attuale tecnica e pratica bancaria. Abbiamo già descritto i fenomeni del signoraggio sull'emissione della moneta, delle banconote e dei derivati, e la relativa "contabilizzazione", nonché il meccanismo del riflusso bancario ed i sistemi di riciclaggio di flussi monetari criminali tramite conti occulti presso le centrali internazionali di compensazione (a). Abbiamo descritto il sistema che ha portato alla crisi dei mutui ed il molteplice malfunzionamento delle istituzioni finanziarie internazionali della globalizzazione che sta portando alla diffusione capillare della povertà: un sistema che toglie ai poveri dei paesi ricchi per dare ai ricchi dei paesi poveri (b). Abbiamo in preparazione un testo che indica passo passo alle comunità come creare la propria indipendenza rispetto al ciclo del debito - più o meno odioso, più o meno pubblico - imposto alla popolazione (c). Altri si sono occupati della manipolazione dei prezzi delle materie prime (Gata.org) e di fenomeni secondari tra cui l'anatocismo (ADUSBEF e FermiamoLeBanche).
In questo breve aggiornamento volevamo esporre un ultimo tassello importante per capire il malfunzionamento strutturale del sistema attuale - in vista della realizzazione di un sistema parallelo di salvataggio - per evitare di replicare gli errori/orrori del passato. Si tratta di un primo difetto, di un peccato originale, cui incorre il sistema bancario odierno proprio durante la gestione ordinaria dei conti correnti. Se ne desume che, se un'attività criminale procura guadagni illeciti, tutto l'impiego successivo della massa monetaria derivante non può altro che essere considerato come un gigantesco riciclaggio di denaro sporco. Il lettore potrà pure rimanere incredulo leggendo quanto segue, tuttavia non è così raro che la realtà superi la fantasia. Quello che ci pare strano è che chi di dovere non abbia ancor oggi predisposto dei meccanismi atti ad evitare questa gigantesca appropriazione indebita. Per dirla con il compianto professor Giacinto Auriti, il fatto che la reiterazione di un crimine vada avanti da parecchio tempo non costituisce un'esimiente. Al contrario: è un'aggravante. Lasciamo quindi subito la parola al professor Jesús H. De Soto che ci descrive tecnicamente lo stato dell'arte della gestione ordinaria, da parte delle banche, dei contratti di deposito irregolare monetario o conti correnti.

[Tratto e tradotto da: Money, Bank Credit and Economic Cycles, di Jesús Huerta De Soto, Mises Institute, 2006, pp. 1-20]

La natura legale dei contratti di deposito irregolare di moneta

1 - Un chiarimento preliminare dei termini: contratti di prestito (mutuum e commodatum) e contratti di deposito

Sul Vocabolario Treccani troviamo: prèstito s. m. [dal lat. praestĭtum, propriam. part. pass. neutro di praestare: v. prestare]. – 1. L'atto del prestare, il fatto di dare o ricevere qualche cosa (denaro, un bene, un oggetto) con l'impegno di restituirla entro un periodo di tempo determinato o non determinato. (1)
Storicamente troviamo due tipi di prestito: il prestito per l'uso - nel qual caso l'uso della cosa prestata viene trasferito ed il contraente deve restituire la cosa dopo averla usata - ed il prestito per il consumo - ove la proprietà stessa della cosa prestata viene trasferita. Nell'ultimo caso, l'oggetto viene dato per essere consumato ed il contraente è obbligato a restituire qualcosa dello stesso ordine di quantità e qualità della cosa inizialmente ricevuta e consumata (2).

Il contratto di comodato

Il comodato (dal latino commodatum) si riferisce ad un contratto reale fatto in buona fede ed attraverso il quale una persona - il prestatore - affida ad un'altra - il contraente o comodatario - un oggetto specifico che viene usato gratuitamente per un certo periodo di tempo alla fine del quale l'oggetto deve essere restituito al proprietario; la stessa cosa prestata deve essere restituita (3). Il contratto viene chiamato "reale" perché l'oggetto deve essere trasferito. Un esempio tipico potrebbe essere il prestito di una automobile ad un amico perché effettui un viaggio. E' chiaro che in questo caso il prestatore continua ad avere la proprietà del bene prestato mentre il conduttore è tenuto ad usare il bene in modo appropriato ed a restituirlo (l'automobile) alla fine del periodo pattuito (alla fine del viaggio). L'obbligo dell'amico, del contraente o prestatario, è di rimanere in possesso dell'articolo (la macchina od il veicolo) , di usarlo in modo proprio (rispettando le regole del traffico e prendendosi cura dell'oggetto come se fosse proprio) e di restituirlo quando il commodatum si estingue (alla fine del viaggio).

Il contratto di mutuo

Nonostante il contratto di commodatum abbia una certa rilevanza pratica, di maggior significato economico è il prestito di beni fungibili (4) e consumabili, come l'olio, il grano e, specialmente, il denaro. Il mutuo (dal latino mutuum) si riferisce al contratto attraverso il quale una persona - il prestatore - da titolo ad un'altra - il contraente prestatario o mutuatario - ad una certa quantità di beni fungibili ed il prestatario è obbligato, alla fine del periodo temporale stabilito - a restituire una eguale quantità di beni dello stesso tipo e qualità (in latino: tantundem). Un esempio tipico di contratto mutuo è il contratto di prestito monetario, essendo la moneta la quintessenza dei beni fungibili. Attraverso questo contratto, una certa quantità di unità monetarie vengono cedute oggi da una persona all'altra e la proprietà e disponibilità del denaro viene trasferita da chi offre il prestito a chi lo riceve. La persona che riceve il prestito è autorizzata ad usare il denaro come fosse proprio dietro alla promessa di restituire, alla fine di un periodo di tempo pattuito, lo stesso numero di unità monetarie prestate. Di fatto il contratto di mutuo costituisce un prestito di beni fungibili e riguarda uno scambio di beni "presenti" in cambio di beni "futuri". A differenza quindi del contratto di comodato, nel caso del contratto di mutuo è normale venga stabilito un accordo sull'interesse poiché in virtù della preferenza temporale (secondo la quale, in pari circostanze, sono sempre preferibili i beni disponibili nel presente rispetto a quelli disponibili nel futuro) la maggior parte degli esseri umani acconsente a rinunciare ad una certa quantità di beni fungibili nel presente solo in cambio di una futura quantità maggiore di beni fungibili (alla fine del periodo stabilito). Cosicché la differenza tra la quantità di unità di beni fungibili inizialmente consegnata e la quantità ricevuta insietro alla fine del perido pattuito costituisce precisamente quanto comunemente definito come "gli interessi". Riassumendo, nel caso del contratto di mutuo, il prestatore si assume l'obbligo di consegnare delle unità predeterminate al mutuatario, mentre colui che riceve il prestito, il mutuatario appunto, si assume l'obbligo di restituire lo stesso numero di unità dello stesso tipo e qualità di quelle ricevute (tantundem) alla fine del periodo prestabilito nel contratto. Inoltre, il mutuatario è obbligato a pagare gli interessi - se stabilito dal contratto - come normalmente avviene. L'obbligazione essenziale prevista nel contratto di mutuo o nel prestito di cose fungibili, è di restituire alla fine di un tempo stabilito lo stesso numero di unità dello stesso tipo e qualità di quelle ricevute, anche se i beni di cui trattasi subiscono un mutamento di prezzo. Questo significa che mentre il prestatario deve solamente restituire il tantundem alla fine del tempo stabilito, ne riceve il beneficio della proprietà temporanea delle cose e quindi ne gode della disponibilità. In aggiunta, un elemento essenziale del contratto di mutuo o di prestito è il termine fisso della durata poiché esso stabilisce il periodo di tempo durante il quale la proprietà e disponibilità del bene attiene al prestatario, nonché il momento al quale egli è obbligato alla restituzione del tantundem. Senza l'esplicita od implicita definizione di un termine fisso di durata, il contratto di mutuo o di prestito non può esistere.

Il contratto di deposito

Mentre i contratti di prestito (mutuo e comodato) riguardano il trasferimento della disponibilità di un bene, che passa dal prestatore al prestatario per la durata del termine, un altro tipo di contratto, il contratto di deposito, richiede che la disponibilità del bene non venga trasferita. Infatti, il contratto di deposito (dal latino depositum) è un contratto fatto in buona fede attraverso il quale una persona - il depositante - affida ad un'altra - il depositario - un bene mobile affinché venga conservato, protetto e restituito in qualsiasi momento in cui il depositante lo richieda. Di conseguenza, il deposito viene sempre eseguito nell'interesse del depositante. Il suo scopo fondamentale è la custodia o salvaguardia del bene ed implica - per la durata del contratto - che la disponibilità completa del bene rimanga a favore del depositante che ne può chiedere la restituzione in qualsiasi momento. L'obbligo per il depositante - a parte la consegna del bene - è di compensare il depositario dei costi di custodia (se questo è stabilito nel contratto, altrimenti il deposito è a titolo gratuito). L'obbligo del depositario è di conservare e proteggere il bene, con l'estrema diligenza tipica di un buon genitore, e di restituire immediatamente il bene al depositante su sua richiesta. E' chiaro che mentre ogni prestito ha un termine di durata durante il quale la disponibilità del bene viene trasferita, nel caso del deposito non avviene così. Infatti la cosa depositata rimane sempre di proprietà e nella disponibilità del depositante ed il deposito termina non appena il depositante ne chiede la restituzione al depositario.

Il deposito di beni fungibili ovvero il contratto di deposito "irregolare"

Molte volte nella vita non vogliamo depositare cose specifiche (come un dipinto, un gioiello o una cassa sigillata piena di monete) ma beni fungibili (come barili di petrolio, metri cubi di gas, sacchi di grano o migliaia di euro). Il deposito dei beni fungibili è chiaramente un tipo di deposito fintanto che il suo elemento principale è costituito dalla completa disponibilità dei beni depositati a favore del depositante così come l'obbligo da parte del depositario di conservare e proteggere coscienziosamente i beni depositati. L'unica differenza tra il deposito di cose fungibili ed il deposito regolare, o il deposito di beni specifici, è che quando avviene il primo, i beni depositati divengono mescolati in maniera indiscernibile con altri dello stesso tipo e qualità (come il caso, ad esempio, dell'ammasso del grano, di una petroliera o raffineria di petrolio, o nella cassaforte del banchiere). A causa di questa non distinguibile miscela delle varie unità depositate dello stesso tipo e qualità, possiamo considerare che la "proprietà" dei beni depositati venga trasferita nel caso dei beni fungibili. Infatti, quando il depositante si presenta per ritirare i beni depositati, deve accettare, come è logico, di ricevere indietro l'esatto equivalente in termini di quantità e qualità di ciò che ha originariamente depositato. In nessun caso riceverà proprio le stesse unità specifiche che aveva depositato, poiché la natura stessa dei beni fungibili ne rende impossibile il trattamento separato dopo che sono stati miscelati col resto dei beni presenti nel deposito. Il deposito di beni fungibili, che posside l'ingrediente fondamentale del contratto di deposito, viene chiamato "deposito irregolare" (5) poiché uno dei suoi elementi specifici differisce dal deposito regolare. Nel caso del contratto di deposito regolare, o deposito di un bene specifico. la proprietà non viene trasferita ma piuttosto il depositante continua a possedere il bene, mentre nel caso del deposito di beni fungibili, si potrebbe presupporre che la proprietà sia trasferita al depositario. Occorre enfatizzare comunque che l'essenza del deposito rimane intatta e che il deposito irregolare condivide appieno la stessa natura fondamentale di tutti i depositi: l'obbligo di salvaguardia e custodia. Infatti nel deposito irregolare c'è sempre una disponibilità immediata a favore del depositanteche, in qualsiasi momento, può andare al magazzino di deposito del grano, petrolio o denaro, e richiedere indietro le unità che originariamente aveva depositato. I beni ritirati saranno equivalenti esattamente, in termini di qualità e quantità, a quelli inizialmente depositati, o, come dicevano i Romani, il tantundem iusdem generis, qualitatis et bonetatis.

2 - La funzione economica e sociale dei depositi irregolari

I depositi di beni fungibili (come il denaro), chiamati anche depositi irregolari, svolgono un'importante funzione sociale che non può essere assolta dai depositi regolari, intesi come depositi di beni specifici. Sarebbe parecchio costoso e non avrebbe senso depositare petrolio in contenitori separati e numerati (ovvero, come depositi sigillati in cui la proprietà non viene trasferita) o di mettere banconote in una busta sigillata e numerata individualmente. Anche se in questi casi estremi si tratterebbe di depositi regolari in cui la proprietà non viene trasferita, si avrebbe una perdita della straordinaria efficienza e riduzione dei costi che risulta nel trattare unitamente ed indistintamente i depositi individuali l'uno dall'altro (6). Infatti in questo caso non si hanno costi nè perdita di disponibilità per il depositante che è giusto contento se, quando lo richiede, riceve un tantundem uguale in quantità e qualità ma non identico in termini di contenuto specifico rispetto a qaunto aveva inizialmente depositato. Il deposito irregolare ha anche altri vantaggi. Nel caso del deposito regolare, o deposito di beni specifici, il depositario non è responsabile per la perdita dei beni dovuta a incidenti inevitabili o atti di Dio, mentre nel deposito irregolare, il depositario è responsabile anche nel caso di atti di Dio. Quindi, in aggiunta ai vantaggi tradizionali della disponibilità immediata e della salvaguardia dell'intero deposito, il deposito irregolare agisce come una specie di assicurazione contro la possibilità di perdite dovute ad incidenti inevitabili (7).

L'elemento fondamentale del deposito irregolare di denaro

Nel deposito irregolare, l'obbligo di salvaguardia e protezione dei beni depositati, che è l'elemento fondamentale di tutti i depositi, prende la forma di una obbligazione del mantenere sempre la completa disponibilità del tantundem a favore del depositante. In altre parole, mentre nel deposito regolare il bene specifico depositato deve essere continuamente salvaguardato coscienziosamente ed in individuo, nel deposito di beni fungibili ciò che deve essere continuamente salvaguardato, protetto e reso disponibile al depositante è il tantundem, ovvero, l'equivalente in quantità e qualità dei beni originalmente depositati. Questo significa che nel deposito irregolare, la custodia consiste nell'obbligo di rendere sempre disponibile al depositante i beni nella stessa quantità e qualità di quelli ricevuti. Questa disponibilità, anche se i beni sono continuamente rimpiazzati da altri, è l'equivalente, nel caso dei beni fungibili, del mantenere il bene in individuo che si ha nel caso dei beni non-fungibili. In altre parole, il proprietario del magazzino del grano o della petroliera può usare il petrolio od il grano specifico che riceve, sia per uso proprio che per restituirlo ad un altro depositante, purché mantenga contestualmente disponibile, al depositante originario, petrolio o grano nella stessa quantità e qualità di quello depositato. La stessa regola si applica nel caso di deposito di denaro. Se un amico vi da un biglietto da 50 euro in deposito, possiamo considerare che egli vi trasferisca la proprietà del titolo specifico e che voi possiate usarlo per le vostre spese o per altri usi, solo nella misura in cui manteniate un ammontare equivalente (nella forma di un'altra banconota o, ad esempio, di cinque banconote da dieci) in modo che al momento della richiesta di essere ripagato, voi possiate farlo immediatamente, senza porre problemi o accampare scuse (8).
Per riassumere, la logica che sta dietro all'istituzione del deposito irregolare è basata su principi legali universali e suggerisce che l'elemento essenziale della custodia o salvaguardia necessita della continua disponibilità al depositante del tantundem equivalente al deposito originale. Nel caso specifico del cenaro, il bene fungibile quintessenziale, questo significa che l'obbligo di salvaguardia richiede la continua disponibilità al depositante di una riserva di cassa al 100%.

Effetti che risultano dalla mancanza dell'adempimento all'obbligo essenziale del deposito irregolare

Quando avviene un inadempimento rispetto all'obbligo di salvaguardia in un deposito, com'è logico, diventa necessario indennizzare il depositante; se il depositario ha agito fraudolentemente ed ha utilizzato i beni depositati per uso personale, ha commesso il reato dell'appropriazione indebita. D'altra parte, nel deposito regolare, se per esempio qualcuno riceve in deposito dei quadri e li vende per ottenere dei soldi, sta commettendo l'offesa dell'appropriazione indebita. La stessa offesa viene commessa nel deposito irregolare di beni fungibili dal depositario che usi i beni depositati per il proprio profitto senza mantenere in ogni momento il tantundem equivalente disponibile per il depositante. Questo sarebbe il caso di un depositario di petrolio che non tiene nei suoi serbatoi una quantità equivalente al totale dei depositi effettuati presso di lui o di un depositario che riceve moneta in deposito e la usa in un modo qualsiasi a suo beneficio (spendendola o prestandola), ma che non mantiene continuamente a riserva una quantità equivalente al 100% del depositato (9). L'esperto di diritto penale Antonio Ferrer Sama ha spiegato che se il deposito consiste di un ammontare di denaro e dell'obbligo di restituire lo stesso ammontare (deposito irregolare) ed il depositario prende il denaro e l'usa per proprio profitto, si dovrà: "determinare quale delle seguenti situazioni è quella corretta per determinare la sua responsabilità penale: se quando il depositario, nel momento in cui si è appropriato del denaro, ha una stabilità finanziaria sufficiente per restituire in qualsiasi momento l'ammontare ricevuto in deposito o se, al contrario, nel momento in cui ha preso il denaro non aveva abbastanza contante in proprio con il quale adempiere all'obbligo di restituire il denaro del depositante in qualsiasi momento ne fosse richiesto. Nel primo caso il crimine dell'appropriazione indebita non occorre. Tuttavia, se in quel tempo il depositario che prende il denaro depositato non dispone di contanti sufficienti per adempiere alle obbligazioni nei confronti del depositante, egli è colpevole di appropriazione indebita" dallo stesso preciso momento in cui ha preso i beni depositati per uso personale e cessa di possedere un tantundem equivalente al deposito originale (10).

Sentenze che riconoscono i principi legali fondamentali che governano il contratto di deposito irregolare di denaro (requisito di riserva al 100%)

Fino al ventesimo secolo, le sentenze dei Tribunali in Europa hanno ritenuto la richiesta del requisito di riserva al 100% come incarnazione dell'elemento essenziale della custodia e della salvaguardia nei depositi irregolari di denaro. Il 12 giugno 1927, il Tribunale di Parigi condannò un banchiere per il crimine di appropriazione indebita per aver usato, come era pratica bancaria comune, i fondi depositati presso di lui da un cliente. Il 4 gennaio 1934 un'altra sentenza della stessa corte manteneva la stessa posizione

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