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QUEL GRAN GENIO DEL MARCO 2 PARTE

Post n°616 pubblicato il 17 Maggio 2008 da pianosindaci

11). Inoltre, quando la Banca di Barcellona fallì in Spagna, il tribunale di competemza di Barcellona, in risposta alle proteste dei correntisti che chiedevano di essere riconosciuti come depositanti, pronunciò una sentenza riconoscendoli come tali e rendendo effettivo il loro stato di creditori preferenziali nella bancarotta ed aventi titolo ad alcuni degli assetti. La decisione fu basata sul fatto che il diritto delle banche di usare il contante dei conti correnti è necessariamente ristretto dall'obbligo di mantenere al correntista una disponibilità ininterrotta dei fondi dei conti. Come risultato, questa restrizione sulla disponibilità negò la possibilità che la banca potesse considerarsi come proprietaria esclusiva dei fondi depositati nei conti correnti (12). Anche se la Corte Suprema spagnola non ha avuto modo di esprimersi proprio sul fallimento della Banca di Barcellona, una sentenza emessa dalla stessa Corte il 21 giugno 1928 porta ad una conclusione molto simile:
Secondo la pratica commerciale e gli usi riconosciuti dalla giurisprudenza, il contratto di deposito monetario consiste nel deposito di denaro presso una persona che, anche se non contrae l'obbligo di mantenere per il depositante lo stesso contante o assetto consegnato, deve mantenere il possesso dell'ammontare depositato con lo scopo di restituirlo, parzialmente od interamente, nel momento in cui il depositante lo reclama; il depositario non acquisisce il diritto di usare il deposito per scopi suoi propri, poiché, essendo obbligato a restituire il deposito su richiesta, deve mantenere costante possesso di contante sufficiente ad adempiere. (13)

3 - Differenze essenziali tra il contratto di deposito irregolare ed il contratto di prestito monetario

E' ora importante rivedere e sottolineare le differenze fondamentali tra il contratto di deposito irregolare ed il contratto di prestito, ambedue rispetto al denaro. Come vedremo in seguito in differenti contesti, molta della confusione e molti degli errori economici e legali che riguardano il nostro argomento càpitano a causa di una mancanza di comprensione delle differenze essenziali tra questi due contratti.

La portata del trasferimento dei diritti di proprietà in ciascuno dei contratti

Per iniziare, è necessario puntualizzare che l'inabilità di distinguere tra il deposito irregolare ed il prestito deriva dall'importanza eccessiva e non dovuta data al fatto che, come già sappiamo, nel deposito irregolare di denaro o di altro bene fungibile, possiamo supporre che la proprietà del bene depositato sia trasferita al depositario "proprio come" nel prestito o nel contratto di mutuo. Questa è l'unica somiglianza tra i due tipi di contratto ed ha indotto parecchi studenti a confonderli senza motivo.

Abbiamo già visto che nel deposito irregolare il trasferimento della "proprietà" è un requisito secondario che deriva dal fatto che l'oggetto del deposito è un bene fungibile che non può essere gestito individualmente. Sappiamo anche che ci sono molti vantaggi nel mettere in deposito assieme altri insiemi dello stesso bene fungibile e nel trattare le unità individuali indistintamente. Infatti, mentre uno non può richiedere indietro, in termini strettamente legali, la restituzione delle precise unità depositate, poiché è fisicamente impossibile, potrebbe apparire necessario considerare che è avvenuto un "trasferimento" di proprietà riguardo alle specifiche unità individuali depositate, poiché sono indistinguibili l'una dall'altra. Così il depositario diventa il "proprietario", ma solo nel senso che, fintanto che continua a detenere il tantundem, egli è libero di allocare quelle particolari indistinguibili unità come meglio crede. Questa è l'estensione massima alla quale i diritti di proprietà sono trasferiti nel deposito irregolare, a differenza che nel contratto di prestito dove la completa disponibilità del bene prestato viene trasferita per la durata del termine del contratto. Quindi, anche concedendo l'unica somiglianza percorribile tra il deposito irregolare ed il prestito monetario (il supposto "trasferimento" di proprietà), è importante capire che questo trasferimento di proprietà ha un notevolmente diverso significato legale ed economico in ciascuno dei contratti. Forse, come abbiamo spiegato nella quinta nota a piè di pagina, sarebbe ancora più saggio sostenere che nel deposito irregolare non v'è un effettivo trasferimento di proprietà ma piuttosto che il depositante mantiene la proprietà continua del tantundem in senso astratto.

Differenze economiche fondamentali tra i due tipi di contratto

Questa variazione in contenuito legale deriva dalla differenza essenziale tra i due contratti, che a sua volta deriva dai distinti fondamenti economici sui quali ognuno si basa. In questo senso Ludwig von Mises, con la sua abituale chiarezza, puntualizza che se il prestito in senso economico significa lo scambio di un bene od un servizio presente per un bene od un servizio futuro, allora difficilmente sarà possibile le transazioni in questione (i depositi irregolari) sotto il concetto di credito. Un depositante di una somma di denaro che in cambio acquisisce un titolo convertibile in qualsiasi momento in moneta che svolge per lui esattamente lo stesso servizio come se fosse la somma di denaro cui si riferisce, allora non ha scambiato un bene presente per uno futuro. Il titolo che lui ha acquistito in cambio del deposito rappresenta anch'esso per il depositante un bene presente. Il deposito di moneta non significa in nessun modo che egli abbia rinunciato a disporre immediatamente della funzione che esso rappresenta.
Egli conclude che il deposito "non è una transazione creditizia poiché l'elemento essenziale, lo scambio di beni presenti per beni futuri, è assente". (14)
Quindi, nel deposito irregolare monetario non v'è rinuncia a beni presenti in favore di una maggior quantità di beni futuri alla fine di un periodo di tempo, ma piuttosto semplicemente un cambiamento nella modalità di possesso di beni presenti. Questo cambiamento avviene perché per varie circostanze il depositante trova più vantaggioso da un punto di vista soggettivo (ovvero, più attinente ai suoi obiettivi) di effettuare un deposito irregolare monetario in cui il bene in oggetto del deposito viene mischiato con altri dello stesso tipo e trattato in modo indistinguibile da questi. Tra i vari vantaggi, abbiamo già menzionato l'assicurazione contro il rischio di perdita dovuto a fatti inevitabili e l'opportunità di usare i servizi di cassa forniti dalle banche ai clienti con un conto corrente. In contrasto, l'essenza del contratto di prestito è completamente differente. Lo scopo del contratto di prestito è precisamente di cedere oggi la disponibilità di beni presenti al prestatario per suo uso, in modo da ottenere in futuro in generale una maggiore quantità di beni in cambio alla fine del termine contrattuale. Diciamo "in generale" perché, a causa della logica preferenza temporale inerente in tutte le azioni umane che indica che, fatte uguali le altre circostanze, i beni presenti sono sempre preferibili ai beni futuri, è necessario aggiungere ai beni futuri un differenziale sotto la forma di interessi. Altrimenti sarebbe difficile trovare qualcuno disponibile a rinunciare alla disponibilità di beni presenti, cosa necessaria per qualsiasi prestito.
Da un punto di vista economico, quindi, la differenza tra i due tipi di contratto è evidente: il contratto di deposito irregolare non richiede lo scambio di beni presenti per beni futuri, mentre il contratto di prestito lo fa. Come risultato, nel contratto di deposito irregolare la disponibilità del bene non è trasferita ma piuttosto il bene rimane costantemente disponibile al depositante (nonostante il fatto che apparentemente la "proprietà" sia stata trasferita da un punto di vista legale), mentre nel contratto di prestito c'è sempre un trasferimento effettivo della disponibilità del bene dal prestante al prestatario. Inoltre, il contratto di prestito usualmente include un accordo sugli interessi, mentre nel contratto di deposito irregolare, gli accordi sugli interessi sono contra naturam ed assurdi. Coppa-Zuccari, con il suo abituale acume, spiega che l'assoluta impossibilità dell'inclusione di un accordo sugli interessi nel contratto di deposito irregolare è, da un punto di vista legale, un risultato diretto del diritto garantito al depositante di prelevare il deposito in qualsiasi momento, e del corrispondente obbligo del depositario di mantenere il tantundem associato costantemente disponibile al depositante. (15) Ludwig von Mises indica anche che è possibile per il depositante effettuare depositi senza chiedere alcun tipo d'interesse proprio perché il titolo ottenuto in cambio della somma di denaro ha lo stesso valore per lui sia che lo converta presto o tardi, o anche per nulla; e grazie a questo è possibile per lui, senza danneggiare i propri interessi economici, acquisire questi titoli in cambio del denaro consegnato senza domandare un compenso per una qualsiasi differenza di valore che provenga dal differenziale di tempo tra il pagamento ed il ripagamento, il quale differenziale, per l'appunto, di fatto non esiste. (16)
Dato il fondamento economico del contratto di deposito irregolare di moneta, che non implica lo scambio di beni presenti per beni futuri, l'ininterrotta disponibilità a favore del depositante e l'incompatibilità con accordi in merito agli interessi deriva logicamente e direttamente dall'essenza legale del contratto di deposito irregolare che contrasta duramente con l'essenza legale del contratto di prestito (17).

Differenze legali fondamentali tra i due tipi di contratto

L'elemento legale essenziale nel contratto di deposito irregolare è la custodia o salvaguardia del denaro depositato. Per le parti che decidono di fare o ricevere un deposito irregolare, questo è il più importante obiettivo o scopo del contratto (18), e varia grandemente dallo scopo essenziale del contratto di prestito che è il trasferimento della disponibilità del bene prestato al prestatario di modo che egli possa usarlo per un determinato periodo di tempo. Altre due differenze legali importanti derivano da questa dissomiglianza negli scopi tra i due tipi di contratto. primo, il contratto di deposito irregolare manca di un termine, l'elemento essenziale che identifica un contratto di prestito. Infatti, mentre è impossibile immaginare un contratto di prestito monetario senza un termine fisso (durante il quale non solo viene trasferita la proprietà ma la stessa disponibilità viene preclusa al prestatore), alla fine del quale è necessario restituire il tantundem di moneta originariamente prestata più gli interessi, nel contratto di deposito irregolare non esiste alcun termine ma piuttosto v'è una continua disponibilità a favore del depositante che può prelevare il tantundem in qualsiasi istante (19). La seconda differenza legale essenziale si riferisce agli obblighi delle due parti: nel contratto di deposito irregolare l'obbligo legale implicato nella natura del contratto consiste, come sappiamo, nella custodia e salvaguardia coscienziosa (come ci si aspetterebbe da un buon genitore) del tantundem, che viene tenuto costantemente disponibile al depositante (20). Nel contratto di prestito questo obbligo non esiste ed il prestatario può usare del prestito in totale libertà. Infatti, quando parliamo di "trasferimento di proprietà" legale nei due contratti, alludiamo a due concetti molto dissimili. Mentre il "trasferimento" della proprietà nel contratto di deposito irregolare (che può essere considerato un requisito della natura fungibile dei beni depositati) non implica un trasferimento simultaneo della disponibilità del tantundem, nel contratto di prestito v'è un completo trasferimento della proprietà e della disponibilità del tantundem dal prestatore al prestatario (21). Le differenze trattate in questa sezione sono riassunte nella tavola 1-1.

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Tavola 1-1: Differenze essenziali tra due tipi radicalmente differenti di contratti distinti
Deposito monetario irregolare
Prestito monetario

Differrenze Economiche

1. I beni presenti non vengono scambiati in cambio di beni futuri
1. I beni presenti vengono scambiati in cambio di beni futuri

2. C'è una completa e costante disponibilità a favore del depositante
2. La totale disponibilità viene trasferita dal prestatore al prestatario

3. Non vi sono interessi, poiché i beni presenti non sono scambiati in cambio di beni futuri
3. Vi sono interessi, poiché i beni presenti sono scambiati in cambio di beni futuri
Differenze Legali

1. L'elemento essenziale (e la motivazione principale del depositante) è la custodia o salvaguardia del tantundem
1. L'elemento essenziale è il trasferimento della disponibilità dei beni presenti al prestatario

2. Non c'è un termine di scadenza per la restituzione del denaro, ma il contratto è "a vista"
2. Il contratto richiede la pattuizione di un termine per la restituzione del prestito ed il calcolo e pagamento degli interessi

3. L'obbligo del depositario è di conservare il tantundem rendendolo disponibile ininterrottamente al depositante (riserva contante al 100%)
3. L'obbligo del prestatario è di restituire il tantundem alla scadenza del termine e di pagare gli interessi concordati



Il testo di De Soto è altamente istruttivo e continua per 800 pagine elencando le violazioni legali storiche da parte del sistema bancario, dagli antichi greci fino al secolo ventesimo. Racconta dei tentativi assurdi di legalizzare la riserva frazionaria, ovvero la bancarotta tecnica permanente delle banche che ormai contabilizzano al 98% denaro che non esiste, creato dal nulla al solo scopo di espropriare la comunità dei suoi beni e del frutto del suo lavoro e risparmio. Viene dunque dimostrato come proprio questa creazione di denaro falso dal nulla sia alla base del fenomeno dei cicli storici di espansione e recessione. Prosegue con una critica del monetarismo e delle teorie di Keynes, concludendo con una analisi degli errori della legislazione bancaria occidentale e con una proposta di riforma dell'autore, ispirata alla Scuola Austriaca d'Economia.

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