TASPI

DOPO LA MORTE di Léon Denis


L’anima umana, soffio della grande anima, è immortale; essa progredisce e risale verso il suo creatore attraverso numerose esistenze, alternativamente terrestri e spirituali, mercé un continuo perfezionamento.Nelle sue incarnazioni corporee, essa costituisce l’uomo, la cui natura ternaria: corpo spirito e anima, forma un microcosmo o piccolo mondo, immagine ridotta dal microcosmo o gran Tutto.E’ perciò che noi possiamo ritrovare Dio nel più profondo del nostro essere, interrogandoci nella solitudine, studiando e sviluppando le nostre facoltà latenti, la nostra ragione e la nostra coscienza.La vita universale ha due aspetti: l’involuzione, o discesa dello spirito nella materia per la creazione individuale, e l’evoluzione, o ascensione graduale attraverso la scala delle esistenze, verso l’Unità divina.A questa filosofia si lega tutto un complesso di scienze: la scienza dei numeri o le matematiche sacre, la teologia, la cosmogonia, la psicologia, la fisica. In esse il metodo induttivo e il metodo sperimentale si combinano e si controllano talché formano un complesso imponente, un edificio di proporzioni armoniche.Questo insegnamento apre al pensiero prospettive che possono dare la vertigine agli spiriti impreparati e perciò venivano riserbati ai forti. Se la vita dell’infinito turba e sconvolge le anime deboli, essa fortifica e ingrandisce le anime elette; nella conoscenza delle leggi superiori esse attingono la fede illuminata, la confidenza nell’avvenire, la consolazione nel dolore.Questa conoscenza rende benevoli verso i deboli, verso tutti coloro che si avvolgono ancora nei cicli inferiori dell’esistenza, vittime delle passioni e dell’ignoranza e ispira la tolleranza per tutte le credenze.L’iniziato sapeva unirsi a tutti e pregare con tutti; onorava Brama nell’India, Osiride a Menfi, Giove in Olimpia, come pallide immagini della Potenza Suprema, direttrice delle anime e dei mondi. Così la vera religione si innalza al disopra di tutte le credenze e non ne maledice alcuna.L’insegnamento dei Santuari produsse uomini veramente prodigiosi per l’elevatezza della mente e per la potenza delle opere, un’eletta di pensatori e d’uomini d’azione i cui nomi si ritrovano a ogni pagina della storia. Da essi sortirono i grandi riformatori i fondatori di religioni, gli ardenti seminatori delle idee: Krishna, Zoroastro, Ermete, Mosè, Pitagora, Platone, Gesù, tutti quelli che misero a portata delle masse le verità sublimi che costituivano la loro superiorità.Essi gettarono ai venti il seme che feconda le anime; promulgarono la legge morale, immutabile, dovunque e sempre identica a sé stessa. Ma i discepoli non seppero conservare intatta l’eredità dei maestri. Dopo la morte di questi i loro insegnamenti furono snaturati e divennero irriconoscibili per successive alterazioni; la media degli uomini non era atta a percepire le cose dello spirito, e le religioni perdettero presto la loro semplicità e la loro purezza primitiva. Le verità che esse apportavano vennero soffocate dai commenti di una interpretazione grossolana e materiale; si abusò dei simboli per colpire l’immaginazione dei credenti, e ben tosto sotto il simbolo l’idea madre fu sepolta e dimenticata.La verità è simile a quelle gocce di pioggia che tremolano all’estremità di un ramo; finché vi restano sospese, brillano come puri diamanti nello splendore del giorno; quando toccano il suolo si mescolano ad ogni impurità. Tutto ciò che ci viene dall’alto si corrompe al contatto della terra; fin nell’intimo del santuario l’uomo portò le sue passioni, le sue cupidigie, le sue miserie morali. Così in ogni religione l’errore, frutto della terra, si mescola alla verità che è il bene dei cieli. Léon Denis n.1846 m. 1927