TASTIERA VELENOSA

IL FANTASTICO MONDO DELLE CHAT


Qui in redazione non riusciamo a capire quelli che sono schiavi delle chat. Non è possibile che una persona sia tanto sfigata o talmente timida da non riuscire ad allacciare rapporti reali. Per questo dedichiamo uno dei nostri documentari proprio al "Fantastico mondo delle Chat". Il documentario fa parte della serie " National Geographic: le sfighe umane"...Ouverture: la chat fa comodo, diciamocela tutta: per prima cosa non avete un confronto diretto che potrebbe essere come un centro sul muso! Purtroppo in questo mondo fatto di apparenza se non siete strafighi non vi si filano di pezza. Se non riuscite ad ammortizzare questo elemento nella vita quotidiana, la chat diventa il rifugio, il luogo dove potete raccontare di essere il sosia di Brad Pitt anche se sembrate il Gobbo di Notre Dame, dove potete dire di essere alte un metro e ottanta quando invece per voi bidet e pediluvio si equivalgono. In Chat potete raccontare di tutto perché siete protetti dall’anonimato del computer. Gli uomini che chattano chissà come mai sono gli alter ego di Rocco Siffredi: sono tutti oltre i venti centimetri. Hanno sempre il colpo in canna e non hanno mai fatto cilecca in vita loro. Le donne invece hanno schiere di ammiratori, tra cui perfino i Re Magi che sono finiti a Betlemme perché avevano sbagliato strada.  Sono tutte alte un metro e settanta e pesano tutte cinquanta chili, salvo poi scoprire che magari sono alte sì un metro e settanta, ma pesano un quintale, o pesano effettivamente cinquanta chili ma sono alte un metro e dieci. In chat si parte con il classico “Dgt?”. Da lì si apre tutto un mondo di fandonie e di invenzioni, create a regola d’arte per sedurre il prossimo. “Descriviti” è solitamente il primo passo maschile. Può uscire di tutto: dal “faccio la modella per cui puoi immaginare come sono” al “sono un tipo particolare”. Queste frasi possono nascondere qualsiasi verità, dal fatto che magari la tipa fa la modella per gli scafandri da palombaro al tipo particolare che può voler dire “sembro un quadro di Picasso”. “Hai una foto?” è la seconda mossa. Il maschio vuole vedere se la femmina mente. La femmina ha diverse scappatoie: dal raccontare di non avere foto nel Pc all’inviare uno scatto dove la si vede presa a tre chilometri di distanza, nascosta dietro una sequoia, da cui sbucano solo i capelli e una fettina di fronte. Le più impunite scaricano l’immagine di una modella e la inviano al malcapitato, che s’ingrifa come un mandrillo, inizia a perdere bava e parte con la tattica per favorire l’incontro. La donna solitamente nicchia, fa finta di niente e chiude il collegamento. All’opposto gli uomini non si fanno problemi a inviare foto, sono capaci di mandare la fototessera della loro faccia e anche quella del loro apparato riproduttivo! Se per disgrazia trovano quella un po’ “ciecata” e rintronata si sentono magari rispondere:” Perché mi hai mandato due foto? Quale sei dei due? Tu non sarai mica quel tipo particolare, con tutti quei capelli sugli occhi. Hai il naso un po’ troppo lungo e poi hai uno strano doppiomento…”. La chat è comunque un circo coloratissimo, in cui brufolosi impiegatucoli rachitici diventano campioni olimpionici di pentathlon moderno e segretarie depresse diventano top model dalla vita avventurosa, dove gente che non sa fare due più due diviene all’improvviso esperta di pittura futuristica, di new age e di meditazione trascendentale. In chat ci si conosce, per modo di dire, ovvero si fa conoscere al prossimo quello che è più conveniente. Nessuno salterà mai fuori a raccontare “Sai caro, ho una gamba di legno, ma fa pendant con l’occhio di vetro e fa incredibilmente trendy con la dentiera Richard Ginori”, come nessuno scriverà mai “Vivo in una cantina insieme a dodici extracomunitari tunisini”. Per coprire il tutto velando la verità, in modo tale che se poi succede di incontrarsi, uno possa dire che in fondo era stato sincero, si possono trovare mille giochi di parole. Per tornare agli esempi citati, si potrebbe mascherare dicendo “ Ho un’andatura che molti definiscono più unica che rara, un modo di muovermi ondeggiante e sinuoso. A questo fa compagnia il mio sguardo cristallino e un sorriso che sembra fabbricato su misura”. L’altro dal canto suo potrebbe rispondere “Abito in un pied a tèrre con la servitù”. In chat tutti possono diventare dei maghi della balla, degli esperti in trasformismo, dei guru della finzione. Naturalmente finchè regge la fortezza dell’anonimato. Crollata quella si aprono le frontiere del “può capitare di tutto”: dal rendez – vous con il mostro di Lochness all’incontro con la persona dei vostri sogni…Si spera sempre in quest’ultima possibilità. Anche se si sa che chi vive sperando, muore ca..ndo!!!Nell'immagine... Come ci si riduce passando le ore a chiattare e a mangiare patatine...