IL MAESTRO UNICO

TEMPO PIENO GELMINI


Sulla Riforma Gelmini si sono sentiti pareri contrapposti.Tralasciando gli aspetti più marginali e folcloristici come il grembiule, il voto in condotta o altri elementi secondari il dibattito si è concentrato sulla questione del maestro unico (o prevalente) e sul futuro del Tempo Pieno. Da una lato gli interventi del Presidente del Consiglio hanno cercato di rassicurare chi protesta garantendo l’estensione del Tempo Pieno.Dall’altra parte genitori e insegnanti si sono schierati in difesa del Tempo Pieno.La questione è cercare di definire cosa si intende per Tempo Pieno. Chi difende il Tempo Pieno vuole garanzie su un modello organizzativo così come si è affermato in questi 40 anni: cioè 2 insegnanti per ogni classe.Chi dichiara che si estenderà intende la possibilità di offrire 40 ore di scuola con un insegnante prevalente (per 22 ore) e le restanti ore distribuite tra diversi insegnanti ( religione, inglese, informatica, educazione motoria, oltre alle ore di mensa): è lo spezzatino morattiano.  Prendiamo ad esempio una ipotetica scuola di 10 classi a tempo pieno.Attualmente l’organico di questa scuola è garantito da 20 insegnanti (2 ogni classe) che si alternano nei turni mattina e pomeriggio suddividendosi gli ambiti disciplinari: uno l’ambito linguistico, l’altro quello scientifico-matematico.In futuro con la riforma Gelmini sulla stessa scuola verranno garantiti 10 maestri unici ( o prevalenti) a cui si aggiungeranno (nella migliore delle ipotesi) altri 8  insegnanti. L’organizzazione oraria di una scuola di 10 classi con 18 insegnanti se dal lato quantitativo consente la “copertura oraria” del servizio, dall’altro lato comporta una frammentazione dell’orario di servizio degli altri 8 insegnanti con la conseguente presenza sulla ogni classe di 4 o 5 insegnanti.Quindi il principio del maestro unico che sembra rispondere all’esigenza di garantire un rapporto più stretto e continuativo (rispetto ai 3 insegnanti del modulo) nel tempo pieno della Riforma Gelmini  rischia di produrre l’effetto opposto di proliferare il numero degli insegnanti che intervengono sulla stessa classe.  Oggi nel Tempo Pieno lavorano 2 insegnanti contitolari della classe. Nel tempo spezzatino (chiamato disinvoltamente Tempo Pieno) in ogni classe ci sarà un maestro unico di serie A ed altri maestri (di serie B). E’ di tutta evidenza che quando ci si riferisce al Tempo Pieno ci si riferisce a due modelli differenti: una cosa è quello con il doppio organico (2 insegnanti per classe con la compresenza di 4 ore a settimana), tutt’altra cosa è una scuola di 40 ore senza compresenze con un maestro unico affiancato da altri insegnanti.  L’equivoco nasce non tanto da una cattiva informazione, ma dalla lettura letterale del D.L. 137 nel quale non compare assolutamente la garanzia del Tempo Pieno, ma è scritto soltanto “una più ampia articolazione del tempo-scuola”Se si fosse voluto garantire il Tempo Pieno sarebbe stato sufficiente scrivere che era garantito così come era stabilito dalla legge 820 del 1971  istitutiva del Tempo Pieno. O c’è stata una certa approssimazione nella stesura del Decreto Legge 137 oppure c’è malafede da parte di chi parla di tempo pieno in televisione, ben consapevole che nel D.L. 137 non ce n’è traccia.   Voglio sperare che sia solo approssimazione.