Creato da SERGIOSIMONI il 22/09/2008
RIFLESSIONI PERSONALE SUL TEMPO PIENO

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Hansial e Grattal

Post n°11 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da SERGIOSIMONI

Questa è la storia di Hansial e Grattal, due maestri “unici” che fino a poco fa lavoravano insieme in una classe a tempo pieno.

Hansial era una maestro un po’ ansioso e ad ogni minimo provvedimento del Ministro pensava al peggio: di fronte ad un tagli di 130.000 posti di lavoro subito entrava in ansia. I maligni dicevano che era così ansioso semplicemente perché era un precario.

Grattal era una maestra spensierata ed ottimista che di fronte allo stesso taglio di posti di lavoro pensava: vuoi proprio che tocchi a me? I bene informati insinuavano che lei fosse così ottimista perché era di ruolo.

Un bel giorno Hansial e Grattal sentirono uno strano discorso.

Giulio diceva:

- Non ce la facciamo più a mantenere questi ragazzi. I soldi bastano a malapena per noi. Dobbiamo liberarcene.

Mariastella rispondeva:

-         Ma come facciamo? Non possiamo sopprimerli.

-         Sarà sufficiente accompagnarli nel bosco ed abbandonarli.

-         Ma chi lo fa? Io non me la sento.

-         Va bene…facciamo così: tu lo dici ed io lo faccio!

Hansial e Grattal sentirono questi ragionamenti: Grattal, che aveva un contratto a tempo indeterminato, non si preoccupò; ma Hansial, che ogni anno non sapeva come sarebbe andata a finire, si procurò dei gessetti per non perdere la strada.

E così, quando furono nel bosco, grazie ai gessetti di Hansial, ritrovarono la strada.

La seconda volta non riuscì a procurarsi i gessetti, ma soltanto dei buoni pasto. Purtroppo gli animaletti del bosco ( collaboratori scolastici ed operatori educativo-assistenziali ) presero tutti i Ticket restaurant, così Hansial e Grattal non trovarono più la strada per tornare a scuola.

A questo punto Grattal cominciò a preoccuparsi, ma Hansial, che aveva fatto diversi mestieri prima di lavorare nella scuola pubblica, trovò una soluzione.

In mezzo al bosco, in una bella radura, c’era una scuola tutta fatta di marzapane e zucchero filato. Certo non era la scuola pubblica, ma quella piccola scuola privata, era attraente: così Hansial e Grattal ci entrarono senza pensarci due volte.

A questo punto della storia tutti si aspetterebbero di incontrare la strega cattiva, invece in quella scuola privata, fatta di marzapane e zucchero filato, non c’era una strega, c’era un nanetto: il nano Renato.

Il nano Renato ce l’aveva con i fannulloni e, appena scoprì che Hansial e Grattal venivano dalla scuola pubblica (peggio: dal Tempo Pieno!), li catturò e li rinchiuse in uno stanzino di 2 metri per 3.

In quella piccola stanza c’erano 2 personal computer e Hansial e Grattal dovevano lavorare 12 ore al giorno a turno (così da poter coprire le 24 ore di servizio giornaliero) ed i bambini, collegati via internet da casa, dovevano seguire le loro lezioni per poi acquisire dei crediti formativi espressi rigorosamente in decimi.

Grattal non era abituata a questi ritmi di lavoro e deperiva ogni giorno.

Hansial, che aveva fatto mille mestieri, si buttò sul nuovo lavoro con rinnovato entusiasmo, lavorando anche per Grattal.

Il nano Renato, accortosi di ciò, mise nello stanzino dei tornelli che scattavano ogni 12 ore.

Hansial lavorò, lavorò, lavorò finché non riuscì ad accumulare 24 ore di straordinari da recuperare con una domenica di libertà.

Quella domenica Hansial e Grattal uscirono dalla scuola privata e tornarono a vedere la vecchia scuola pubblica, ma non la trovarono più: i perfidi Giulio e Mariastella l’avevano completamente smantellata.    

Morale della favola: prima che tutti gli Hansial finiscano nella scuola privata i Grattal si diano da fare, perché il problema dei precari non riguarda soltanto i precari, ma tutta la scuola italiana.

 

 
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TEMPO PIENO GELMINI

Post n°10 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da SERGIOSIMONI

Sulla Riforma Gelmini si sono sentiti pareri contrapposti.

Tralasciando gli aspetti più marginali e folcloristici come il grembiule, il voto in condotta o altri elementi secondari il dibattito si è concentrato sulla questione del maestro unico (o prevalente) e sul futuro del Tempo Pieno.

 

Da una lato gli interventi del Presidente del Consiglio hanno cercato di rassicurare chi protesta garantendo l’estensione del Tempo Pieno.

Dall’altra parte genitori e insegnanti si sono schierati in difesa del Tempo Pieno.

La questione è cercare di definire cosa si intende per Tempo Pieno.

Chi difende il Tempo Pieno vuole garanzie su un modello organizzativo così come si è affermato in questi 40 anni: cioè 2 insegnanti per ogni classe.

Chi dichiara che si estenderà intende la possibilità di offrire 40 ore di scuola con un insegnante prevalente (per 22 ore) e le restanti ore distribuite tra diversi insegnanti ( religione, inglese, informatica, educazione motoria, oltre alle ore di mensa): è lo spezzatino morattiano.

 

Prendiamo ad esempio una ipotetica scuola di 10 classi a tempo pieno.

Attualmente l’organico di questa scuola è garantito da 20 insegnanti (2 ogni classe) che si alternano nei turni mattina e pomeriggio suddividendosi gli ambiti disciplinari: uno l’ambito linguistico, l’altro quello scientifico-matematico.

In futuro con la riforma Gelmini sulla stessa scuola verranno garantiti 10 maestri unici ( o prevalenti) a cui si aggiungeranno (nella migliore delle ipotesi) altri 8  insegnanti.

L’organizzazione oraria di una scuola di 10 classi con 18 insegnanti se dal lato quantitativo consente la “copertura oraria” del servizio, dall’altro lato comporta una frammentazione dell’orario di servizio degli altri 8 insegnanti con la conseguente presenza sulla ogni classe di 4 o 5 insegnanti.

Quindi il principio del maestro unico che sembra rispondere all’esigenza di garantire un rapporto più stretto e continuativo (rispetto ai 3 insegnanti del modulo) nel tempo pieno della Riforma Gelmini  rischia di produrre l’effetto opposto di proliferare il numero degli insegnanti che intervengono sulla stessa classe.

 

Oggi nel Tempo Pieno lavorano 2 insegnanti contitolari della classe. Nel tempo spezzatino (chiamato disinvoltamente Tempo Pieno) in ogni classe ci sarà un maestro unico di serie A ed altri maestri (di serie B).

 

E’ di tutta evidenza che quando ci si riferisce al Tempo Pieno ci si riferisce a due modelli differenti: una cosa è quello con il doppio organico (2 insegnanti per classe con la compresenza di 4 ore a settimana), tutt’altra cosa è una scuola di 40 ore senza compresenze con un maestro unico affiancato da altri insegnanti.

 

L’equivoco nasce non tanto da una cattiva informazione, ma dalla lettura letterale del D.L. 137 nel quale non compare assolutamente la garanzia del Tempo Pieno, ma è scritto soltanto “una più ampia articolazione del tempo-scuola”

Se si fosse voluto garantire il Tempo Pieno sarebbe stato sufficiente scrivere che era garantito così come era stabilito dalla legge 820 del 1971  istitutiva del Tempo Pieno.

 

O c’è stata una certa approssimazione nella stesura del Decreto Legge 137 oppure c’è malafede da parte di chi parla di tempo pieno in televisione, ben consapevole che nel D.L. 137 non ce n’è traccia.   

Voglio sperare che sia solo approssimazione.

 
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NOTTE BAINCA

Post n°9 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da SERGIOSIMONI

La NOTTE BIANCA è andata.
Nelle mie 3 scuole elementari la notte bianca si è articolata in modo diverso:
A Crespellano hanno allestito un ricco buffet nel cortile (preceduto dalle caldarroste a Calcara sulla passerella sul fiume Samoggia) e, dopo aver fatto una catena umana intorno alla scuola, è arrivata una band di genitori a suonare musica celtica.
A Bazzano hanno allestito dei laboratori creativi nella scuola: fiori di carta, ceramica, origami, piccole decorazioni per la prossima festa della pace... mentre al piano di sopra sindaco ed assessore intrattenevano un'assemblea di genitori.
A Monteveglio tutta la scuola invasa da bambini; genitori ed insegnanti festanti che finivano di scrivere striscioni e cartelloni, mentre nell'aula computer un nutrito gruppo di genitori e insegnanti si accalorava in un acceso dibattito in seguito alla presentazione di una sintesi sul Decreto Gelmini fatta da un genitore.
Anche mia figlia Bianca ha fatto la notte bianca e la devo ancora sentire.
A Bologna molte scuole hanno fato a gara per coinvolgere bolognesi dello spettacolo: Bergonzoni, Vito, Susy e Roversi.
Sta sera parteciperò al consiglio comunale di Bazzano sulla Riforma Gelmini.
Ai miei colleghi presidi, che erano preoccupati delle eventuali conseguenze negative di tale iniziativa, vorrei segnalare che dalla valle del Samoggia tutto mi sembra molto tranquillo, ma in movimento.
Tutto sommato un bel movimento.
Sergio

 
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Metablog

Post n°8 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da SERGIOSIMONI

Riflessioni sul blog.

Evidentemente sono vecchio. Ho viisitato altri blog a caso: cliccando su quelli che , presumo sempre a caso, sono arrivati sul mio. E' un altro mondo.

Vedo che c'è chi è molto attento al mostrarsi, ma forse ancora di più al mascherarsi; c' è spesso la ricerca di stupire, di colpire con effetti speciali, di ammiccare, di alludere, di lasciare intendere, ma anche si sottintendere e, a volte di fraintendere.

E' vero che anch'io, scrivendo di scuola (cioè del mio lavoro), faccio una sorta di diario impudico dei miei pensieri, ma è molto diverso dai blog che ho visto si assomigliano tutti: FATTI DI IMMAGINI ( siano gatti o tigri, fiori o folletti poco importa) E NON DI PAROLE.

E' un linguaggiop metaforico. E' tutto un "come se": come se fossi un gatto, come se fossi una tigre, mi piacerebbe essere quello di quel video oppure quel video rappresnta ciò che non riesco ad esprimere in un altro modo.

Forse sono proprio soltanto vecchio. Continuerò a cliccare sugli altri blog, guarderò immagini rubate ( quasi mai autentiche ), leggerò frasi citate, sorriderò amaro per chi si maschera in modo così palese da provocare ( cosa?) forse il desiderio di scoprire davvero chi si cela dietro il blog.

Io non vivo questo desiderio. Avrei disponibiltà a confrontare le idee. Allora vai su di un FORUM, mi dirà qualcuno. Ci sono già stato, ma ci vuole tempo, e poi dopo un po' sai già cosa scriverà tizio il giorno dopo, sai già cosa scriverà caio, e tu, povero sempronio, non hai voglia di recitare un ruolo.

Così continuerò ancora un po su questo blog parolaio.

Sergio  

 
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Lettera al Presidente della Repubblica

Post n°7 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da SERGIOSIMONI

Ieri, dopo una serie di mail a strettissimo giro di posta con alcuni colleghi bolognesi, ho mandato questa lettera al Presidente della Repubblica.

Al presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

 

Oggetto: obiezione sulle condizioni di urgenza del D.L.137

 

                                                        

Il Coordinamento Unitario dei Dirigenti Scolastici flccgil e cisl dell’Emilia Romagna esprime la propria forte preoccupazione per le conseguenze irreversibili che le disposizioni urgenti contenute nel D.L. n.137. potrebbero determinare nella scuola primaria.

I Dirigenti Scolastici, nel rapporto quotidiano con insegnanti e genitori, raccolgono segnali di grande apprensione per gli effetti devastanti che i provvedimenti contenuti in particolare nell’art. 4 riguardante il maestro unico  produrrebbero in tutte le scuole primarie dell’Emilia Romagna.

Soprattutto non si ravvisano le condizioni di urgenza sostenute dal Ministro Gelmini; c’è altresì la necessità di procedere ad una Riforma della Scuola, ma in maniera sicuramente più partecipata e condivisa.

Ci rivolgiamo a Lei nella speranza che il Suo autorevole intervento possa sensibilizzare l’esecutivo a desistere da una forzatura su un tema così delicato come il diritto costituzionale all’istruzione.  

 

 

Il Coordinamento Unitario dei

DirigentiScolastici

       dell’Emilia Romagna

 
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