CUORE IN VIAGGIO

Un ballo in maschera...


 Si incontrarono ad una festa di carnevale in un noto locale della loro città.Ognuno celava la propria identità, solo gli occhi di entrambi brillavano dietro le fessurinedelle maschere che avevano scelto.Si erano sfiorati durante la serata, prima al bancone del bar, poi mentre si dirigevano ognuno al tavolo dove li aspettavano gli amici.Lei aveva percepito il suo profumo e ne aveva aspirato l’odore muschiato e forte.Lui le aveva appena sfiorato un braccio e aveva avvertito un fremito. C’era tantissima gente alla festa, ma era come se fossero solo loro in quel locale.Si cercavano con lo sguardo, lui abbozzava un sorriso e lei glielo ricambiava.Chi era quell’uomo misterioso che la turbava così tanto?Chi era quella donna che aveva assorbito tutta la sua attenzione?Si doveva avvicinarsi, conoscerla. Ma come fare?Sua moglie era un generale di corpo d’armata, non lo avrebbe perso di vista un  attimo se si fosse allontanato, ma la scusa della toilette funzionava sempre…Attraversando la sala, posò il suo sguardo su di lei, lanciandole un muto invito: “Seguimi”Lei attese qualche secondo, pensò se doveva assecondare quello strano invito.Si alzò e si incamminò  nella stessa direzione dove aveva visto l’uomo allontanarsi…Passando di fianco ad un ampio tendaggio,un braccio forte l’attirò dentro facendole sentire quel profumo familiare.“Ssshhh! Non parlare, non dire nulla. Tu sai che è destino questo momento.”Tentò di aprire la bocca e dire qualcosa, ma la bocca dell’uomo arrivò vellutata a prendersile sue labbra.Pensò che doveva tirarsi indietro, irritata respingerlo. Non si faceva baciare dal primo che passava. Ma mentre faceva queste considerazioni,continuava a seguire il movimento di quelle labbra sulla sua bocca…”Sono pazza” si disse.Lui le sussurrò all’orecchio: “Mi hai stregato!”Lei decisa a fare l’offesa, si sorpresa a dire: “Anche tu…”La musica si era fermata, lui si staccò da lei: “ Devo andare mia fata…”Uscì rapido dall’oscurità del tendaggio e raggiunse il tavolo,dove la sua consorte già lo attendeva con lo sguardo fulminante e isterico.Lei restò ancora qualche minuto nell’oscurità di quel rifugio improvvisato,il cuore a mille, lo sguardo accesso e il volto accaldato.Non era successo. Non era successo nulla…si era immaginata tutto.Eppure lui era vero, decisamente vero.Uscì e ritornò dove erano i suoi amici. Passando tra i tavoli volse lo sguardo, cercò il tavolo dove lo aveva visto seduto.Il tavolo era vuoto.E lei si domandava ancora, se avesse solo immaginato quello che le era capitato…