TERRA

Cara Adele...


Un fagotto arravugliato sotto un lenzuolo bianco, una luce gelida, una bottiglia di sbobba biancastra  collegata a un filo..... e un suono roco, un verso di animale in gabbia da tempo, un verso incomprensibile...Si avvicinò il prete e disse: "ma è tutto bagnato, la mano è gelida..." e un senso di repulsione di schifo mi attraverò. Ti ho conosciuta così, all'ospedale, in quell'angolo buio di una stanza a tre, mentre tuo figlio era uscito a mangiare e tu lo chiamavi come una matta... sudando e stremandoti... per questo il prete.... Non vedevo nè la faccia nè altro, solo quel verso:"Luciano... m'aiuti?, Luciano dammi da bere, Luciano voglio mangiare...Luciano...Luciano..." Quando è tornato, Luciano ti ha cambiato, accarezzato, spiegato che non puoi più sgridato perchè ti mancava il fiato... lisciato i capelli e alla fine addormentato dandoti due gocce d'acqua, infischiandosene delle regole, due gocce soltanto... La mattina dopo, dopo il giro delle infermiere, rientro nella stanza e eccoti, ecco il tuo viso, la scucchietta da strega come le vecchie senza denti, la testa bianchissima e due occchi azzurri e vivi, due occhi  che vedono tutto intorno e se ti muovi chiamano e reclamano aiuto.... "m'aiuti?" il solito verso roco,"fammi bere""non puoi""perché?""ti hanno messo il sondino, mangi e bevi da lì""un pezzetto di pane""non si può""perchè?""Luciano..."La storia si ripete all'infinito, a cena Luciano torna a casa, la assiste da quindici giorni in ospedale, la lascia solo all'ora di cena, mezz'ora, torna a casa e alle 10,30 rieccoloQuella sera tu chiami, io mi avvicino per convincerti, per calmarti, "E' andato a cena, torna tra poco", "sicuro?" "Certo Adele, non ti preoccupare" Mormora:"Ci ho paura" e il cuore mi si strugge. La accarezzo le metto la mano sul braccio, comincio a cullarla, gli occhi le vanno giù, le dico"dormi che il tempo ti passa prima" "mi aiuti?" "si, a che ti aiuto?" "A tira' avanti" Questa straziante tenerezza è il mio ricordo di te, bella come poche donne al mondo, dolce , in quelle richieste più che giustificate, in quelle domande insistenti perchè ti avevano reso innaturale la morte...E cullandoti ti ho detto: "Di' l'Angelo di Dio che ti protegge e la paura ti passa. Ci credi" E tu convita"Si" e giù tutta la preghierina d'un fiato, lasciandoti cullare e convincere. Ti addormentavi lottando col sonno per paura che mi allontanassi, e allora "sto qui Adele, ti voglio bene" "Pure io"Pochi giorni.. ma pieni, ci hai strappato sorrisi di tenerezza, ti abbiamo nominato ogni sera  con Enrica, "chissà che fa  Adele". Stamattina è arrivata e mi ha detto "E' morta, lo sai? Ho pensato subito a te"Addio, testina bianca, occhi azzurri, fagottino di ossa, dolcissima Adele