Aton d'Argento

Immortal (Ad Vitam)


Antiche riflessioni di Th-O-Th...La Vita è ovunque, comunque, non comincia con l’uomo, non finisce con l’uomo; non è l’uomo che determina la Natura (e quindi nemmeno la propria) ma il contrario… l’uomo e solo parte di un sistema enormemente più ampio ed in quanto tale opera, illudendosi di essere causa positiva o negativa, della condizione completa del sistema stesso… errore…! L’uomo non determina che piccoli cambiamenti, infinitesimali variazioni, in un infinitesimale frammento del sistema… un solo piccolo, breve, circoscritto respiro di Ga-Ya crea molto di più di migliaia di anni di operazioni umane, o cancella molto di più di accanite distruzioni operate dall’umanità. La Vita ha sempre il modo, la tecnica, la regola, per perpetuarsi… in ciò che chiamiamo evoluzione o con passaggi che ci appaiono più “violenti” e repentini come la rigenerazione dopo una distruzione, in altra forma, con altre qualità; la Vita resta ovunque, comunque. La Vita umana è in un corpo, in un embrione, in una cellula, in un cromosoma, in una molecola, in un atomo, in un elettrone, in un pione… ed immediatamente non vi è più ove tutti questi “elementi” si dispongano ed interagiscano con modalità alternativa alla costituzione di un “essere umano”; la coscienza di Se' dell’uomo (o la coscienza di essere in rapporto con un proprio simile…) risiede in ogni piccolo infinitesimo elemento del corpo, ove questo possieda le qualità/quantità minime indispensabili, oppure è inevitabilmente “altro” da umano, da uomo. Rimane invariata, costante, presente, la definizione di “essere vivente” in ogni stadio ed per ogni singolo elemento naturale; l’attribuzione del livello di “valore assoluto” di ogni essere vivente, è invece dipendente dalle interazioni possibili tra la forma d’energia che “ E' ” e quelle che lo circondano… ovvero l’uomo attribuisce i valori, le “dignità”, in base al proprio metro agli altri esseri viventi ed a se stesso; questo “metro” non è altresì costante e dipende in ogni momento ed in ogni luogo dalla condizione contingente dell’uomo stesso… la presunzione di poter stabilire in assoluto, definitivamente, oggettivamente, l’importanza di un essere vivente rispetto al sistema in cui l’uomo l’individua e lo percepisce è appunto mera “presunzione”; la possibilità di errore è elevatissima ma la definizione stessa di errore è contingente e dipendente… se vogliamo l’errore è una “Regola” (anche una delle più rispettate…) attraverso la quale la Natura, l’uomo ridefinisce il sistema. Ora, decidendo di intervenire sulla vita umana, sul metodo di procreazione, sulle cure, sulla interruzione o meno della stessa (ossia di una delle forme che gli uomini riconoscono come tale) si può commettere un errore… niente di più naturale… la Vita resta ovunque, comunque; Decidendo di generare, clonare o sopprimere alcuni “esseri viventi” (cosa che gli uomini fanno continuamente nel rispetto o meno di regole, che sono comunque tutte e solo umane) ed assumendosi la responsabilità, il rischio, per aver generato, clonato o soppresso un essere umano (cosa che avviene comunque anche se non solo ad opera dell’uomo…) l'uomo stesso potrebbe accorgersi, in seguito, di aver commesso un errore… ed è anche così che avrebbe solo seguito la Regola (una delle più rispettate…). La Vita resta, ovunque, comunque.Salute!Io sono TH-O-TH, con l'Ah-Nk