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Nero di Cina


La Repubblica, 29 novembre 2005CINA, 16 SUORE PESTATE A SANGUESelvaggiamente picchiate in Cina 16 suore cattoliche da un gruppo di teppisti. L’aggressione è avvenuta la sera del 23 novembre scorso a Xian, dove da giorni le religiose, tutte di nazionalità cinese, cercavano di impedire con un sit-in ad oltranza la demolizione della loro scuola. […] Ma analoghe violente aggressioni nei giorni scorsi sono state registrate anche nei confronti di civili, proprietari di case sfitte o di complessi edilizi requisiti dalle autorità locali per motivi “sociali”. In realtà, per assegnare a società edilizie compiacenti aree e spazi urbanistici per costruirvi ambienti ricettivi, in particolare residence, utili per le prossime Olimpiadi. Il “lavoro sporco” – le aggressioni ai proprietari edili – secondo padre Cervellera, viene affidato a gruppi di teppisti che, pagati dalle ditte appaltatrici, aggrediscono chi si oppone al progetto. […] Sto seguendo le Olimpiadi di Pechino ormai al termine, pur comprendendo la rabbia di chi ha aperto questo blog per denunciare il mancato rispetto dei diritti civili da parte del governo cinese contro il Tibet. Il mio interesse verso lo sport ha prevalso; e non posso non constatare l’efficiente organizzazione che Pechino ha messo in piedi per l’evento. Questo articolo di tre anni fa vuole solo essere una testimonianza e spingere a una riflessione sulle ingiustizie che da sempre molti popoli di molte nazioni (non solo Cina) subiscono. Non è una condanna contro gli uomini di uno stato, cosa che nessuno si dovrebbe permettere; bensì contro le loro istituzioni che li dovrebbero “tutelare”. Continuerò a godere dei momenti che lo sport ci regala, con un occhio vigile però al prezzo che comportano certe manifestazioni. No, non posso fare nulla; e no, non dimentico ciò che sta accadendo anche in Italia. Con rispetto scrivendo.